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Una notte a Edimburgo: 3 locali dove bere buona birra

Una notte a Edimburgo: 3 locali dove bere buona birra
By Monica Di Loxley 28 novembre 2017

Abbiamo annuito sorridendo, senza capire le indicazioni della gente del posto. Tuttavia, andando un po’ a naso (e di canappia siamo messi bene), abbiamo bevuto delle buone birre in un pub classicone, in locale underground molto nerd, un craft beer pub con microbirrificio annesso.


Ci siamo persi nelle Highlands, arrivando a Fyne Ales a taphouse chiusa (e non vi dico i rosari) Abbiamo mangiato in uno di quei ristoranti che sembrano “La mangiatoia per famiglie dello Zio Boe” scoprendo con gioia e prudenziale fegato grasso che una craft beer locale costa circa 2,35£/ pinta. Ho visto l’Haggis e le pecore Dorper vive. Ho avuto la pelle d’oca all’alba su Loch Linnhe e fatto colazione in veranda sul lago di Loch Ness. Abbiamo visitato una distilleria (...beh, un giro l’hanno offerto, mica si può rifiutare!), qualche castello, e scorto il treno a vapore di Harry Potter sul viadotto di Glenfinnan, ridendo neanche troppo sotto i baffi quando un ometto trafelato per l’emozione si cappottava in una pozzanghera finendo gambe all’aria.

Abbiamo veramente annuito come dei babbei senza capire i consigli degli oriundi scozzesi, googlando parole assonanti, qualcosa che facesse rima con quei termini biascicati, alla doverosa ricerca di un posto dove servissero una Real Ale o della buona birra artigianale. Alla fine, dando un occhio ad un articolo del The Guardian e mappando quelli comodamente raggiungibili a piedi, e sapendo che difficilmente ad Edimburgo si beve male, abbiamo fatto la nostra scelta.


The Blue Blazer https://www.facebook.com/blueblazeredin/

Se lo googlate in immagini scoprirete un lottatore WWE indecentemente anni 80. Si respira aria di armadio di nonno, e quell’apatia tipica da sbornia, nell’angolo dovreste trovare il tradizionale vecchio con cappello che fissa il parquet. Dei comodi sgabelli al bancone pulito, un giovanotto dal sorriso mesto e le movenze svelte, ipnoticamente fluide. Alle sue spalle una selezione di liquori e distillati, di fronte, una buona scelta di birre. A fianco a birre mainstream, spine luccicanti e un paio di pompe riempiono con precisione certosina le pinte della composita clientela.

Bevo una fresca Hit the Lip vade-retro-schiuma di Cromarty (piccolo birrificio a conduzione familiare nato nel 2011 delle Highland scozzesi), da bere a garganella assaporando delicate note resinose, agrumate, di malto e l’amarezza decisa. Il mio brillante bicchiere brinda con una dorata IPA dal cask di Edinbrew: altro piccolo produttore scozzese il cui motto è “sangue, sudore e birre!”. Amaro discreto e marmellata di agrumi, finale secco e sulle note del caramello. Poi arriva la fame.


Andrew Usher & Co.

Consigliato non solo per le eccellenti proposte al banco e in bottiglia, ma anche per la buona cucina: gustosi street food cosmopoliti (le mie Quesadillas erano cicciosissime e succulente) e panini ricchi e ben conditi. Locale pieno di universitari dove si respira (oltre agli invitanti profumi della cucina) la curiosità ossessiva dei ragazzi, intenti a scambiarsi i bicchieri ai tavoli. Kees, Buxton Brewery, Wiper and True, Fyne Ales, Tempest, Mad Hatter tutte in formissima e servite per benino.

“Il Gialloooo” (cit.) di queste birre esalta il nostro gioioso bere bene in questo giovane, pittoresco pub dove mangerete quello che scoprirete essere il vostro nuovo comfort food e berrete come noi birre artigianali eccellenti. Un bere tanto gioioso che manco ricordo quali erano le due birre in foto. Scusate. P.s.: Ricordatevi che anche qui si ordina al banco!


The Hanging Bat https://www.facebook.com/theHangingBat/

Un locale dal gusto industriale e chic, personale giovane, istruito e sorridente al bancone, una bella lista di birre e un frigo ricco di proposte provenienti da piccole realtà del circondario e dagli esperimenti creati nella piccola sala cotte.

Ho bevuto la mia prima birra di Little Earth Project (birrificio con la vena Farmhouse e Wild fondato a Sudbury, Inghilterra) una Funky Pale Ale con abbondante Sorachi: fresca, citrica, e con un retrogusto erbaceo secco dove il rosmarino fa capolino e sorprende molto più che all’olfatto. Davide ha preso una juicy Clwb Tropicana (temevo l’ordinasse intonandola alla George Michael) di Tiny Rebel: bel naso ricco di frutta tropicale, pesca, bubble gum e ottima beva.

I profumi dalla cucina erano molto invitanti, ma ci siamo persi in chiacchiere con John Horn, il birraio del birrificio mignon che si trova all’interno del locale. Vedendoci appassionati ci ha fatto assaggiare alcuni dei suoi esperimenti. La Cherry Red, una fermentazione mista con aggiunta di ciliegie (drupe e succo) moderatamente alcolica, aspra, leggermente terrosa e piacevolmente fruttata. Una Marzen da 5,8% vol., di un bell’ambra opalescente brassata con doppia decozione. La Death by Strawberries, sour beer da 10.8% vol. invecchiata un anno con fragole (400g/litro) e innesto di colture selvagge.

Quando John ci ha chiesto di indovinare quale fosse l’ingrediente segreto della ghiotta Chocolate Chaos, una Russian Imperial Stout che avevamo tra le mani, abbiamo affilato i nasi scorgendo il cioccolato al latte... Ma era ben di più: John ha buttato nel mosto a fine ebollizione la torta al cioccolato con bagna al Calvados avanzata dalla festa di compleanno del locale. Un tripudio di cioccolatosità, mou, vaniglia, caramello, malti affumicati e note di tostato intense per una birra dal corpo pieno, saziante e rotondo che festeggia in grande stile questo bel pub che ci sentiamo vivamente di consigliare anche per le belle persone che ci lavorano e che ci hanno fatto compagnia.


E voi? Ci siete stati a Edimburgo? Che altro locale mi consigliate, dato il mio certo ritorno in Scozia?

Scritto da:
Monica Di Loxley
Trevigiana trapiantata in Romagna (passando prima per le cantine di Montalcino) e qui catechizzata alla Birra, e alla piada: col ripieno di polenta però. Sono una Beer-ciarlona, impiegata nel cervogia-marketing, rockettara, e diplomata biersommelier alla Doemens. Nel tempo libero mi trovate sul blog The Italian Craft Beer o su Instagram, a leggere Shakespeare, a cucinare veg, o a spasso col mio riccio.