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Caratteristiche e degustazioni
Gusto prevalente | Amaro | Tipo di fermentazione | Alta fermentazione | |
---|---|---|---|---|
Gradi Plato | 14 | Voto RateBeer | 3.3 / 5 | |
Voto Beer Advocate | 3.54 / 5 | EBC | 70 | |
Sottostile | Schwarz Rauch | Stile | Rauchbier | |
IBU | 30 | Temperatura di servizio | 8/12°C | |
Formato | Bottiglia 33cl | Extra | Affumicata, Premiata | |
Allergeni | Orzo |
Al palato si percepisce subito la nota tostata, che si rivela molto gradevole e gustosa, grazie anche ad un corpo leggero che la rende una birra capace di conquistare anche i palati più esigenti. Ottima abbinata con prodotti affumicati ed impasti con grano arso.
Slow Food Guida alle birre d’Italia 2023
Premiata come Birra Imperdibile (per le caratteristiche organolettiche di assoluto valore e l’equilibrio complessivo)
Birra dell'anno 2021
2° Classificata categoria 33 - Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di cereali speciali (compresi grani antichi)
Slow Food Guida alle birre d’Italia 2021
Premiata come Birra Slow (oltre ad essere eccellenti, sono in grado di emozionare, raccontare la storia di un territorio, essere un riferimento per la categoria o esemplari per un birrificio)
Birra dell'anno 2020
2° Classificata categoria 31 - Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di cereali speciali (compresi grani antichi)
Slow Food Guida alle birre d’Italia 2019
Premiata come Birra Slow (birra che oltre a essere eccellente per valore organolettico è in grado di emozionare, perché racconta la storia di un territorio, di un birrificio o di un birraio)
Birra dell'anno 2018
1°Classificata categoria 31 - Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di cereali speciali (compresi grani antichi)
Slow Food Guida alle birre d’Italia 2017
Premiata come Birra Slow (birra che oltre a essere eccellente per valore organolettico è in grado di emozionare, perché racconta la storia di un territorio, di un birrificio o di un birraio)
Arrosti
BBQ e affumicati
Carni rosse
Pesce
Selvaggina
Recensioni Prodotti
Maurizio R. pubblicato il 27/10/2023 in seguito ad un ordine del 06/10/2023
Bella scoperta
Gaia D. pubblicato il 08/07/2023 in seguito ad un ordine del 15/06/2023
Quando finisce ne vuoi ancora.
Cliente anonimo pubblicato il 16/05/2022 in seguito ad un ordine del 01/05/2022
Molto buono, conforme alle mie aspettative, lo raccomando!
Cliente anonimo pubblicato il 18/11/2021 in seguito ad un ordine del 28/10/2021
particolare
STORIA DEL BIRRIFICIO
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Storia Birrificio
Ultimo aggiornamento: Ottobre 2019
Ci troviamo nella frazione di Triggianello, un piccolo centro abitato vicino a Polignano a Mare, distante 40 Km da Bari. Il birrificio germoglia nel 2007 ed il suo papà si chiama Donato Di Palma, attualmente riconosciuto come uno dei più rappresentativi birrai italiani in Meridione. Classe ’74, a 16 anni parte per il Regno Unito per studiare l’inglese ma, ancor più della lingua, impara ad apprezzare le molteplici ed eterogenee birre. Come lui stesso dichiara: “erano i favolosi anni ’90 e, preso dalla mia nuova passione, assaggiavo le birre più disparate ed insolite”. Una volta tornato in Puglia cominciò a dedicarsi all’homebrewing incuriosito ed incoraggiato da un libro di Nicola Fiotti chiamato: “La birra fatta in casa. Piccola guida per diventare birrai casalinghi”. Il successo delle ricette tra amici e conoscenti, lo portò a perseguire la strada intrapresa ed a frequentare un corso di formazione e un tirocinio in Germania.
Una volta apprese le necessarie nozioni dopo una lunga gavetta accanto a storici birrai italiani e tedeschi e dopo aver partecipato a numerosi concorsi dedicati, decise di dar vita al proprio sogno: “aprire un birrificio e poter bere a volontà dell’ottima birra gratis!”. In un primo momento, le birre realizzate, vengono proposte nel pub di proprietà in abbinamento a piatti Bavaresi ed alla cucina tipica pugliese; gestito dalla moglie di Donato e chiamato “La Cantina della Birra”, si trova accanto al birrificio e nei primi due anni di attività fagocita tutta la produzione. In seguito, avviene la distribuzione in altri locali della zona e dal 2010 la birra viene anche imbottigliata.
Nonostante l’impianto da 7 ettolitri, disegnato da Donato e realizzato da un’azienda locale, sia rimasto lo stesso negli anni, Birranova è cresciuta molto e tale sviluppo ha richiesto adeguati serbatoi di fermentazione e maturazione che hanno triplicato la superfice della cantina, assieme ad un magazzino più spazioso, una bottaia con differenti barrique e, in particolar modo, una nuova e più tecnologica imbottigliatrice isobarica.
Le birre proposte sono realizzate mediante l’impiego di ingredienti di qualità, senza uso di estratti, combinate con armonia e sono volte a rappresentare sia la tradizione millenaria della birra stessa, sia il territorio d’origine, la Puglia. A tal proposito in diverse proposte vengono utilizzate materie prime tipiche del territorio, riscoperte e valorizzate. “Produciamo diversi tipi di birra, perché questa è la nostra passione” proferisce Donato, aggiungendo “la realtà è che proprio non riusciamo a fare a meno di sorprendere i nostri clienti; crediamo che la birra debba trasmettere sensazioni ed emozionare i palati”.
La produzione si compone di una quindicina di birre differenti per un totale di circa 1600 ettolitri l’anno, distribuite sia sul territorio nazionale ma anche negli Stati Uniti e Svezia. Viene suddivisa in tre linee differenti: la Linea Classic, stili classici reinterpretati con personalità e che comprende le birre prodotte fin dall’inizio, la Limited Edition, nuove sperimentazioni prodotte in quantità limitata e la Why Not, ideata per chi ama bere qualcosa di estremo in ogni momento.
Produrre birra artigianale di qualità non è cosa semplice e farlo in una terra votata al vino, come la Puglia, è ancora più difficile. Tuttavia, la natura, la storia, la tradizione e i sapori del territorio natio hanno contribuito al conseguimento di importanti traguardi nazionali.
Premi e riconoscimenti
- Birra dell’anno 2018: 1° Posto per la Arsa nella Categoria 31 - Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di cereali speciali (compresi grani antichi)
- Birra dell’anno 2018: 1° Posto per la Gran Bay nella Categoria 41 - Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico di ispirazione libera e non rientranti in nessuna delle precedenti categoria (Extraordinary Ale / Extraordinary Lager)
- Birra dell’anno 2017: 1° Posto per la Primatia nella Categoria 21 - Scure, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga
- Birra dell’anno 2017: 3° Posto per la Magic key nella Categoria 25 - Birre alla frutta, alta e bassa fermentazione
Maurizio R. pubblicato il 27/10/2023 in seguito ad un ordine del 06/10/2023
Bella scoperta
Gaia D. pubblicato il 08/07/2023 in seguito ad un ordine del 15/06/2023
Quando finisce ne vuoi ancora.
Cliente anonimo pubblicato il 16/05/2022 in seguito ad un ordine del 01/05/2022
Molto buono, conforme alle mie aspettative, lo raccomando!
Cliente anonimo pubblicato il 18/11/2021 in seguito ad un ordine del 28/10/2021
particolare