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Brooklyn Local 2

Birrificio
Brooklyn Brewery
Nazione
Stati Uniti
Stile
Belgian Strong Ale

Belgian Strong Ale

Effervescenti, complesse e con un’anima terribilmente forte. I toni sono possenti: profilo aromatico e gustativo sempre molto ricco di frutta, malto, miele, zucchero candito e lievito. Finale asciutto ed elegantemente amaro.

Colore
Ebano scuro luminoso
Grado alcolico
9 %
Calice a tulipano Bicchiere consigliato
Calice a tulipano
FORMATI
Brooklyn Local 2 da 75cl Brooklyn Local 2 75cl
Prezzo: € 16,70
In arrivo
BrooklynLocal 2 da 75cl Brooklyn Local 2 75cl - Cartone da 12 bottiglie
Prezzo: € 189,60
a bottiglia € 15,80
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Caratteristiche e degustazioni

Gusto prevalente Dolce   Tipo di fermentazione Alta fermentazione
Gradi Plato 18.2   Voto RateBeer 97 / 100
Voto Beer Advocate 91 / 100   Sottostile Belgian Strong Dark Ale
Stile Belgian Strong Ale   IBU 21
Temperatura di servizio 10/14°C   Formato Bottiglia 75cl
Allergeni Orzo

Specialità prodotta con un blend di malti e luppoli europei, zucchero candito scuro belga e miele millefiori grezzo ottenuto da fiori selvatici proveniente dalle arnie di un piccolo produttore artigianale dello stato di New York.
Un superbo esempio di Belgian Strong Dark Ale nella quale lo “spirito” delle birre d’Abbazia belghe si re-incarna alla perfezione.
Di colore marrone ma non cupo, luminosa anche nella sua parziale “oscurità”, regala subito un bel cappello di schiuma evanescente color beige e una vivacità olfattiva che evade prontamente dal bicchiere: miele, zucchero candito, caramello, cioccolato, agrumi (scorza d’arancia), frutta secca e frutta scura (uva passa e prugna), malto tostato ed effluvi di lievito che portano con sé profumi di banana e spezie (chiodi di garofano e coriandolo).
Al gusto colpisce la sua frizzantezza, attacca bocca e palato da tutte le parti, pizzica senza mai oltrepassare l’unico necessario confine: quello della bevibilità. Vengono riproposti i sentori percepiti al naso con un buon sapore di malto tostato mescolato a molteplici toni fruttati (ciliegia, uva passa e prugna in primis), di miele, zucchero ed agrumi.
Le bucce d’arancia si ritrovano alla fine della bevuta assieme a note leggermente terrose.
Il luppolo cavalca tutta la degustazione e regala una sterzata fresca e pungente nel lungo retrogusto.

Abbinamenti consigliati

Arrosti

BBQ e affumicati

Carni rosse

Formaggi

Pizza

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Cliente anonimo pubblicato il 20/01/2017 in seguito ad un ordine del 04/12/2016

3/5

Mi è piaciuta anche se ce ne sono di meglio su questo sito ;)

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Nazione
Stati Uniti
Regione/città
Brooklyn / New York
www
www.brooklynbrewery.com

Storia Birrificio

Ultimo aggiornamento: Dicembre 2013

Brooklyn è il più popoloso dei cinque distretti della città statunitense di New York. Gli altri quattro sono il Bronx, Queens, Manhattan e Staten Island. Ha una popolazione di circa 2,5 milioni di persone e se fosse una città autonoma sarebbe la terza più popolosa degli Stati Uniti, dopo Los Angels (3,8 milioni) e Chicago (2,8 milioni). Fu annessa alla città di New York nel 1898, nonostante ciò continua a mantenere una propria e particolare identità. Nel periodo di intensa immigrazione italiana, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento, Brooklyn divenne nota ad alcuni con il nome italianizzato di “Broccolino”. Il distretto di Brooklyn a New York è sempre stato un rifugio per immigrati ed imprenditori. Nel 19° secolo molti di essi erano tedeschi che portarono in questo borough, la loro tradizione birraia legata al Reinheitsgebot, la legge sulla purezza che dal 1500 vieta l'uso di ingredienti diversi dal luppolo, malto d’orzo e frumento, lievito ed acqua. Brooklyn, insieme alla città St. Louis e Milwaukee con grandi popolazioni tedesche, divenne uno dei centri di produzione di birra più importanti in America nel 1800. Cento anni fa c'erano non meno di 50 fabbriche di birra a Brooklyn. Le taverne erano delle comunità, dei centri civici in cui le questioni importanti del giorno venivano discusse da tutti, dai politici agli operai che hanno costruito il ponte di Brooklyn. Nel pomeriggio e verso la sera era frequente vedere i bambini, che venivano soprannominati affettuosamente “glowers” letteralmente “brontoloni”, correre avanti ed indietro per birrerie e taverne dei quartieri trasportando recipienti di birra fresca per i loro genitori.

I Brewers stessi erano i leader civili e sociali ed i monumenti a loro dedicati sono ancora visibili all’Evergreen Cemetery di Brooklyn. Gli ultimi esponenti di questa tradizione ottocentesca erano le famiglie Schaefer e Liebmann, che furono costrette a chiudere i propri impianti nel 1976, schiacciati dalla concorrenza dei grandi colossi produttivi americani. Le potenti birrerie del Midwest producevano grandi quantità di birra più a buon mercato, che veniva distribuita attraverso un nuovo sistema autostradale del paese e venivano spacciate attraverso la televisione e spot pubblicitari, come le vere birre nazionali, con una qualità superiore rispetto a quelle localmente ed artigianalmente prodotte. La Brooklyn Brewery è nata nel 1988 dall’idea di un ex corrispondente dell’Associated Press, chiamata anche APTN “Associated Press Television News” (trattasi di un’agenzia di stampa internazionale con sede negli Stati Uniti d’America), di nome Steve Hindy e da un ex impiegato dell’ufficio prestiti della Chemical Bank di nome Tom Potter. Hindy imparò l’arte birraia durante la sua permanenza per sei anni in vari stati del Medio Oriente come l’Arabia Saudita, il Kuwait e la Siria, nonostante il possesso e il consumo di bevande alcoliche era vietato. Al suo ritorno a casa a Brooklyn fondò, assieme a Potter, suo vicino di casa al piano di sotto proveniente da Park Slope, la birreria. I due amici ingaggiarono il graphic designer Milton Glaser (conosciuto come il creatore del logo per la campagna “I Love New York”) per disegnare il logo della compagnia e darle un’identità. Inizialmente tutta la loro birra veniva prodotta su licenza della Matt Brewing Company, poi il duo iniziò a distribuire con una propria società e a trasportare e a vendere personalmente la loro birra nei bar facendola circolare in tutta New York City.

Nel 1996 acquistarono un’ex fabbrica di pane azzimo a Williamsburg, Brooklyn e la convertirono in una birreria funzionante e funzionale. Per 10 anni i due, aiutati dal mastro birraio William M. Moeeller, americano, ma di origini tedesche, mettono in piedi la produzione, contrassegnata da vari esperimenti e da una dura lotta contro la malavita locale che aveva messo gli occhi su questa nuova attività produttiva. La birra creata si chiama Page 24 e viene proposta in dieci varietà, tutte disponibili in formato da 33 cl. e 75 cl. La Blonde, una Bière de Garde da 5,9° molto aromatica, la Blanche, una Witbier da 4,9° molto speziata, la Triple, una birra d’Abbazia / Tripel con 7,9° con una buona complessità aromatica dedicata agli amanti delle birre speciali tradizionali, la Rhubarbe, una Spice / Herb / Vegetable da 5,9° leggermente amara e molto rinfrescante, la Printemps, una Saison da 6,0° fresca e digeribile la cui ricetta risale al 1394, la Réserve Hildegard Blonde, una Bière de Garde da 6,9° rinfrescante che viene prodotta solo con luppolo delle Fiandre e orzo maltato regionale, la Réserve Hildegard Ambrée, sempre una Bière de Garde da 6,9° che utilizza malto torrefatto che le conferisce un sapore leggermente tostato, una Bière de Noël da 6,9° rotonda ed equilibrata, la Malt & Hops, un’Imperial / Double IPA da 8,9° prodotta con un metodo tradizionale che le elargisce un sapore amaro ed un profumo di luppolo molto pronunciato e per concludere la Chicorée, una Spice / Herb / Vegetable da 5,9° che utilizza uno dei prodotti locali tipici: la cicoria, che le dona oltre ad un colore ramato, un amaro molto pronunciato.

Sebbene la birreria si ponesse l’obiettivo di aumentare la capacità produttiva dello stabilimento di Brooklyn, inizialmente gran parte delle loro creazioni, incluse tutte le Brooklyn Lager e tutti i prodotti in bottiglia, era fatta nella cittadina di Utica, a Nord di New York per ovviare alla crescente domanda che la birreria di Williamsburg non riusciva più a soddisfare a causa della mancanza di una linea di imbottigliamento. La società cercò di espandere le sue attività nella zona di Brooklyn, ma trovò delle difficoltà nella ricerca della giusta location. La recessione economica li costrinse a rimanere a Williamsburg e solo nel 2009, a fronte di un investimento di 6 milioni e mezzo di dollari, fu possibile ampliare l’impianto produttivo. La vera e propria espansione la si può datare nel 1994, anno in cui viene assunto un nuovo mastro birraio: Garrett Oliver, ampiamente riconosciuto come uno dei mastri birrai e studioso più importante nel mondo della birra. E’ l’inizio vero e proprio della produzione di qualità, il mastro birraio da vita ad una serie di birre impeccabili e il successo (di critica e di vendite) arriva, tanto che nel maggio del 1996 è lo stesso sindaco Rudolph Giuliani a tagliare il nastro dei nuovi impianti della Brewery. E da questo momento le birre prodotte cominciano a varcare i confini non solo di New York, ma anche degli Stati Uniti, tanto che ad oggi sono conosciute e molto apprezzate dagli intenditori di vari continenti, compresa l’Europa.

Sin dal 1994 Garrett Oliver è il mastro birraio della Brooklyn Brewery. Nel 2003 pubblicò il libro "The Brewmaster's Table: Discovering the Pleasures of Real Beer with Real Food" che è diventato culto fra gli intenditori di birra e gli appassionati di cibo allo stesso modo. Garrett fu anche giudice e giurato al “Great American Beer Festival” per undici anni. Sempre in questo stesso anno i due partner hanno deciso, visto la grande richiesta, che era arrivato il momento di avere un grande distributore e la società vendette la sua divisione di distribuzione a due dei grandi grossisti di New York che avevano snobbato Tom e Steve 15 anni prima. E’ l’inizio vero e proprio della produzione di qualità, il mastro birraio da vita ad una serie di birre impeccabili e il successo (di critica e di vendite) arriva, tanto che nel maggio del 1996 è lo stesso sindaco Rudolph Giuliani a tagliare il nastro dei nuovi impianti della Brewery. E da questo momento le birre prodotte cominciano a varcare i confini non solo di New York, ma anche degli Stati Uniti, tanto che ad oggi sono conosciute e molto apprezzate dagli intenditori di vari continenti, compresa l’Europa. Sin dal 1994 Garrett Oliver è il mastro birraio della Brooklyn Brewery. Nel 2003 pubblicò il libro "The Brewmaster's Table: Discovering the Pleasures of Real Beer with Real Food" che è diventato culto fra gli intenditori di birra e gli appassionati di cibo allo stesso modo. Garrett fu anche giudice e giurato al “Great American Beer Festival” per undici anni. Sempre in questo stesso anno i due partner hanno deciso, visto la grande richiesta, che era arrivato il momento di avere un grande distributore e la società vendette la sua divisione di distribuzione a due dei grandi grossisti di New York che avevano snobbato Tom e Steve 15 anni prima.

Oltre a mettere a disposizione i suoi spazi per riunioni ed eventi, i dipendenti della fabbrica di birra sono assiduamente impegnati in campagne No-profit tra cui il Prospect Park Alliance, l'Open Space Alliance, Transportation Alternatives e il Brooklyn Historical Society. Ogni anno l'azienda sostiene molte organizzazioni caritatevoli e culturali, tra cui BAM, Brooklyn Museum e il MoMA. Collabora inoltre con aziende alimentari in tutto il paese organizzando cene ed eventi di degustazione.

Visita all'azienda

La Brewery è aperta al pubblico dal lunedì al giovedì, da mezzogiorno alle diciassette. Si può visitare l’azienda oppure acquistare anche una sola birra nella zona bar, simile a un immenso garage con tavoli e sedie. E' necessario avere con se il passaporto o un documento di identità, per testimoniare di essere maggiorenni (21 anni) e poi comprare il voucher della birra in un chiosco all'ingresso prima di chiederla al bancone. Non sapete cosa fare il venerdì sera? Potreste sempre passare a Williamsburg e visitare il birrificio magari approfittando dell’Happy Hours. Oppure sedervi a uno dei tanti tavoli e gustarvi una pinta di Lager oppure di Pale Ale. In alternativa potreste sempre visitare il birrificio durante il weekend, il sabato o la domenica pomeriggio dalle 13 alle 16. Gratuitamente, s’intende. Spiegazioni non troppo tecniche e guide sempre disponibili vi faranno apparire la Brooklyn Brewery molto più simile a un Biergarten in stile tedesco che ad un qualunque altro birrificio. La visita non è obbligatoria, l’assaggio sì.

Curiosità

Durante il tour della fabbrica le guide fanno delle domande alle quali se si risponde in maniera corretta, si ha diritto ad avere un gettone di legno che vi servirà per ottenere un’ulteriore birra durante la degustazione.

Le birre prodotte

La Brooklyn Brewery produce birre in stile Ales, Ales americana, belga, inglese, irlandese e scozzese, Lager, Stout e Porter. La fabbrica offre ai consumatori circa 25 birre da gustare sia alla spina che in bottiglia.

Perenni (disponibili tutto l'anno)
Brooklyn Lager Brooklyn Lager
Brooklyn Brown Ale Brooklyn Brown Ale
East India Pale Ale East India Pale Ale
Brooklyn Pilsner Brooklyn Pilsner
Brooklyn Pennant Ale Brooklyn Pennant Ale
Brooklyn Blast! Brooklyn Blast!
Brooklyner Weisse Brooklyner Weisse
Brooklyn Radius Brooklyn Radius
Local 1 Local 1
Local 2 Local 2
Sorachi Ace Sorachi Ace

Stagionali (disponibilità dipende dal periodo dell'anno)
Black Chocolate Stout Black Chocolate Stout
Brooklyn Winter Ale Brooklyn Inverno Ale
Monster Ale Mostro Ale
Brooklyn Dry Irish Stout Brooklyn Dry Irish Stout Brooklyn Summer Ale Brooklyn Estate Ale
Brooklyn Oktoberfest Brooklyn Oktoberfest
Post Road Pumpkin Ale Post Road Pumpkin Ale
Brooklyn Black Ops Brooklyn Black Ops

 
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