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Enkir

Birrificio
Birra del Borgo
Nazione
Italia
Stile
Specialty Grain

Specialty Grain

Prodotte con cereali non comuni quali segale, avena, grano saraceno, farro, miglio, riso, ecc. Le birre senza glutine possono far parte di questa categoria. Il cereale alternativo dovrebbe essere protagonista nel profilo aromatico e gustativo di queste birre.

Colore
Dorato carico
Grado alcolico
6.1 %
Pinta Bicchiere consigliato
Pinta
FORMATI
Enkir 33cl Enkir 33cl
Prezzo: € 3,50
In arrivo
Enkir 33cl Enkir 33cl - Cartone da 12 bottiglie
Prezzo: € 39,60
a bottiglia € 3,30
In arrivo
Enkir 75cl Enkir 75cl
Prezzo: € 8,60
In arrivo
Enkir 75cl Enkir 75cl - Cartone da 6 bottiglie
Prezzo: € 49,80
a bottiglia € 8,30
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Caratteristiche e degustazioni

Gusto prevalente Acidulo   Tipo di fermentazione Alta fermentazione
Gradi Plato 15.2   Voto RateBeer 3.18 / 5
Voto Beer Advocate 87 / 100   Sottostile Saison / Farmhouse Ale
Stile Specialty Grain   Temperatura di servizio 6/10°C
Formato Bottiglia 33cl, Bottiglia 75cl   Extra Birra iconica
Allergeni Orzo

Antico cereale selvatico l’Enkir è un cereale “vestito” addomesticato nel Oriente 10-12 000 anni fa. E’considerato il padre dei cereali e cresce spontaneo ancora oggi in alcune zone della mezzaluna fertile (Turchia e Iran) e da noi si coltiva soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Tale cereale viene utilizzato per il 55% di questa birra dal colore biondo chiaro quasi tendente al bianco, coronata da un cappello di schiuma non molto persistente ma bello da vedere. Al naso domina l’aroma di questo cereale, ma sono presenti delle sorprendenti note resinose e speziate che si sposano a meraviglia con il sapore della frutta a polpa gialla. Corpo rotondo con una gasatura leggera, predomina il sapore del cereale ma si nota anche la presenza di frutta matura e spezie.
Birra di grande equilibrio, delicata e morbida in bocca.


ABBINAMENTI CONSIGLIATI:
Ottima compagna di formaggi delicati o zuppe a base di cereali.

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Cliente anonimo pubblicato il 10/04/2020 in seguito ad un ordine del 30/03/2020

5/5

My love

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Cliente anonimo pubblicato il 17/07/2019 in seguito ad un ordine del 06/07/2019

5/5

Ottima birra. L’ho sempre cercata nei nostri supermercati ma mai trovata. Dovreste commercializzarla di più

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Cliente anonimo pubblicato il 08/07/2019 in seguito ad un ordine del 26/06/2019

5/5

Buongiorno nissima

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Cliente anonimo pubblicato il 08/02/2019 in seguito ad un ordine del 30/01/2019

5/5

la migliore birra prodotta in italia

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Cliente anonimo pubblicato il 18/06/2018 in seguito ad un ordine del 28/05/2018

3/5

Okay

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Nazione
Italia
Regione/città
Lazio / Borgorose
www
www.birradelborgo.it

Storia Birrificio

Ultimo aggiornamento: Ottobre 2013

A Borgorose (u Bùrgu, in dialetto locale), un paesino in provincia di Rieti, situato nella regione Lazio al confine con l’Abruzzo alle spalle della riserva del Parco Naturale dei Monti della Duchessa, in una vallata sfavillante e silenziosa, troviamo una delle birrerie artigianali più famose d’Italia attiva dal maggio 2005. Il suo nome è Birra del Borgo ed insieme a Baladin può essere enumerata tra i più importanti microbirrifici della nostra penisola. Il suo papà si chiama Leonardo Di Vincenzo. Leonardo di nome e di fatto. Che all’anagrafe Di Vincenzo si chiami proprio così non ci sono dubbi, ma non ci sono nemmeno incertezze sull’ingegnosità e sul talento di questo ragazzo “rapinato” al successo universitario e “donato” al mondo della birra.

Tutto cominciò come un gioco casalingo, ma con il passare del tempo diventò sempre più un lavoro e sempre meno un hobby. “Quando doveva macinare il malto coinvolgeva tutta la famiglia” ricorda Tonino, suo padre “ad ognuno il suo macinino, la terrazza di casa era diventata la sua sala di cottura”. Stiamo percorrendo gli anni in cui Leonardo frequenta la facoltà di bio-chimica all’università della Sapienza di Roma e tutta la famiglia lo vede avviato verso una sfavillante carriera universitaria.
Ma al destino, soprattutto ai suoi segnali, è difficile sottrarsi. I laboratori della facoltà, dove Leonardo persiste a lavorare anche durante il dottorato di ricerca, sono stati predisposti all’interno del vecchio stabilimento della birra Wührer. Inoltre, durante il periodo estivo, con la scusa di partire per delle vacanze studio, in realtà, se ne va in giro per l’Europa a conoscere mastri birrai con cui condividere la propria passione ed apprendere e ad affinare le varie tecniche di produzione.
Nella ricerca dei vari stili pone particolare attenzione a quelli inglesi, belgi e tedeschi. “Un anno ho passato un’intera estate a spostare secchi dalla mattina alla sera in un birrificio di Tristen, un paesino tedesco al confine con la Repubblica Ceca. Ma le birre più interessanti le ho assaggiate in Inghilterra: le Real Ale, una vera e propria rivoluzione culturale rispetto all’idea più comune di birra in Italia, poco carbonate, molto corpose e tutte con sentori fruttati seducenti” dichiara Leonardo.

La passione e la smania sono sempre più forti, così comincia a cercare delle attrezzature professionali. Girando per vari fornitori conosce Mike Murphy, il responsabile del birrificio artigianale Starbess di Roma. I due diventano subito buoni amici e nel 2003 Mike gli chiede di sostituirlo per un periodo nella veste di birraio. “Il birrificio era piccolo ma affascinante, quasi mistico” ricorda Leonardo. “Per 8 mesi sono stato libero di spaziare su produzioni più ampie dei miei 30 litri casalinghi. Da quell’esperienza ho preso il coraggio per lanciarmi nel mio progetto: la Birra del Borgo”.
Quando espone i suoi propositi alla famiglia: l’abbandono della ricerca accademica e la decisione di dedicarsi pienamente alla sua passione, all’inizio tutti rimango stupefatti, sbigottiti e disapprovano l’idea. Ma la fermezza e sincerità di Leonardo, piano, piano convincono tutti. Addirittura lo zio individua lo stabilimento adatto e la zona, Borgorose, dove in seguito Leonardo prenderà anche moglie. Il babbo Tonino, dopo aver messo da parte la comprensibile rabbia iniziale, acconsente a prestargli qualche soldo per avviare l’attività.
Nasce così, nel 2005, Birra del Borgo e i suoi primi fermentati, la ReAle, la DucAle e la Duchessa, che avranno un grande successo e faranno conoscere l’azienda in tutto il mondo. Nel 2007 il birrificio continua a crescere e a maggio di questo stesso anno, festeggia per la prima volta in via ufficiale il suo compleanno con il “BdB Day”. Il 2007 è anche l'anno di nascita del “Bir & Fud di Trastevere, il primo locale che ha portato a Roma un'idea diversa su come e perché bere birra accostata al cibo. Insieme a Manuele Colonna ed altri amici, Leonardo ha voluto dimostrare che il classico binomio "pizza e birra" poteva trovare un nuovo significato, accostando birre artigianali ad ottime pizze fatte a regola d'arte e ad altri piatti realizzati in modo semplice ma attento.

Nel 2009 viene inaugurato il nuovo birrificio di Spedino, poco distante da quello già esistente che resta attivo con la funzione di laboratorio per le sperimentazioni e i progetti più folli. Nello stesso anno, in collaborazione con l'amico Teo Musso di Baladin e altri soci, apre “l'Open Baladin” a Roma, a due passi da Campo de' Fiori. Non un semplice pub, ma una vera e propria "casa della birra", dove è possibile farsi una cultura, degustando le migliori birre artigianali italiane e straniere insieme a piatti fatti a regola d'arte, curati dallo chef Gabriele Bonci. Qui potrete trovare tutte le birre create da Birra del Borgo, compresa qualche chicca prodotta in edizione limitata.

Nel 2011 Birra del Borgo vola oltreoceano sempre insieme a Teo Musso e stavolta anche con la collaborazione di Sam Calagione, birraio dello statunitense Dogfish Head. Viene inaugurata una birreria / brewpub all'ultimo piano di Eataly (NY), una catena alimentare di punti vendita di medie e grandi dimensioni specializzati nella somministrazione di generi alimentari tipici e di qualità in piena Manatthan. I newyorkesi impazziscono per le birre artigianali made in Italy e soprattutto per quelle realizzate all'interno del locale: scoppia ufficialmente la “BdBmania” anche negli States!
Intanto, in Italia, il nuovo birrificio si amplia, con nuovi tini di fermentazione e una nuova linea di imbottigliamento. All’interno dell’azienda trova spazio anche un laboratorio per il controllo della qualità, il cui scopo è monitorare l'intera produzione di Birra del Borgo, analizzando ogni lotto durante e dopo la fermentazione per assicurarsi che il risultato finale sia quello desiderato. Tutte le birre prodotte vengono sottoposte anche ad analisi sensoriale da parte dei membri dello staff ed assaggiatori esterni. Altro obiettivo fondamentale del laboratorio è lo studio dei diversi step del processo di fermentazione e l'individuazione di ceppi autoctoni di lieviti per rendere le birre ancora più uniche.

  

La sala di cottura da 25 hl e gli ampi spazi a disposizione nel nuovo birrificio di Piana di Spedino, che affianca quello storico di Colle Rosso hanno permesso di aumentare la produzione fino a 10.000 ettolitri l’anno. Fondamentale è anche la cantina da 1300 ettolitri. La linea di produzione di Birra del Borgo è molto varia ed originale e fa spesso ricorso a materie prime locali. La birra Duchessa, ad esempio, prende il nome dal farro utilizzato durante la cottura, coltivato tradizionalmente nel territorio del Parco Naturale dei Monti della Duchessa. Per la produzione della birra Genziana viene utilizzata l’omonima radice raccolta e lavorata dalla cooperativa locale Micillo. Alcune birre sono prodotte tutto l’anno, altre sono legate alla stagionalità dell’ingrediente principale; è il caso della Genziana.
L’influenza della coltura brassicola inglese e belga è evidente in quasi tutte le birre realizzate, ma molte produzioni sono anche dettate dall’estro del momento di Leonardo, come ad esempio la “Sedicigradi”, un Barley Wine con 16° vol., la Rubus prodotta con lamponi freschi, l’Equilibrista, creata con il  50% di mosto di birra e il 50% di mosto di Chianti, la Keto RePorter, una Spice/Herb/Vegetable a cui vengono aggiunte foglie di tabacco Kentucky Toscano utilizzate per i celebri sigari nazionali, oppure l’Etrusca, “archeobirra” come si presume potessero berla gli Etruschi.

Tanti i premi e i riconoscimenti nazionali ed internazionali, la Re Ale Extra, ad esempio, ha ottenuto la medaglia d’oro al “Mondial de la Bière di Montreal”, mentre l’azienda si è aggiudicata il premio “2000-2009, dieci anni di qualità assieme”, assegnatogli in occasione del decennale di Slow Food Lazio. Alcune persone hanno una passione così grande da riuscire a trasmetterla con un semplice sguardo, Leonardo Di Vincenzo è tutto questo e molto altro ancora. Dopo 8 anni, nonostante abbia raggiunto un successo internazionale, persiste a mettersi alla prova, vivendo ogni sfida con il medesimo ardore che anni fa lo ha spinto a realizzare questo grande sogno chiamato: Birra del Borgo.

 
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Cliente anonimo pubblicato il 10/04/2020 in seguito ad un ordine del 30/03/2020

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Cliente anonimo pubblicato il 17/07/2019 in seguito ad un ordine del 06/07/2019

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Ottima birra. L’ho sempre cercata nei nostri supermercati ma mai trovata. Dovreste commercializzarla di più

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Cliente anonimo pubblicato il 08/07/2019 in seguito ad un ordine del 26/06/2019

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Buongiorno nissima

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Cliente anonimo pubblicato il 08/02/2019 in seguito ad un ordine del 30/01/2019

5/5

la migliore birra prodotta in italia

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Cliente anonimo pubblicato il 18/06/2018 in seguito ad un ordine del 28/05/2018

3/5

Okay

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