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Caratteristiche e degustazioni
Gusto prevalente | Acidulo | Tipo di fermentazione | Fermentazione spontanea | |
---|---|---|---|---|
Gradi Plato | 14 | Voto RateBeer | 100 / 100 | |
Voto Beer Advocate | 91 / 100 | Stile | Gueuze | |
Temperatura di servizio | 5/9°C | Formato | Bottiglia 37.5cl | |
Extra | Da non perdere | Allergeni | Orzo |
Dolci
Formaggi
Frutti di Mare
Recensioni Prodotti
Cliente anonimo pubblicato il 28/02/2022 in seguito ad un ordine del 07/02/2022
Da intenditori
Cliente anonimo pubblicato il 19/10/2019 in seguito ad un ordine del 06/10/2019
Una garanzia per la fermentazione spontanea. TOP
Cliente anonimo pubblicato il 04/10/2019 in seguito ad un ordine del 25/09/2019
Come sempre molto buona
STORIA DEL BIRRIFICIO
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Storia Birrificio
Ultimo aggiornamento: Gennaio 2018
L’epopea di questa geuzestekerij comincia molto prima rispetto all’anno di costituzione ufficiale, difatti, la nascita di “Tre Fontane”, locuzione che in origine faceva riferimento probabilmente alle tre pompe azionate a mano ed impiegate per servire altrettanti tipi di birra (Faro, Lambic e kriek), risale al 1883, quando Jacobus Vanderlinden e sua moglie Joanna Brillens aprirono una locanda, ubicata nel Comune belga di Berseel posto a Sud di Bruxelles nella Provincia del Brabante Fiammingo. Nel corso degli anni si sono avvicendate diverse gestioni sino a quando entrò in possesso di Jean-Baptiste Denaeyer, all’epoca sindaco della città e considerato il miglior blender locale. Ad un certo punto però l’esercizio chiuse e fu messo in vendita: per fortuna, nel 1953, anno a cui si fa risalire l’inizio ufficiale della brouwerij, Gaston Debelder assieme alla moglie Raymonde, acquistarono l'attività.
Nel 1961 l’esercizio fu trasferito nella piazza principale di Beersel, dove venne allargata l’attività di “miscelazione lambica”. Debelder in poco tempo divenne famoso grazie alle sue straordinarie capacità olfattive e gustative: sensitività che delineano e differenziano un vero assemblatore di Lambic. Drie Fonteinen era anche un famoso ritrovo di celebri scrittori fiamminghi capeggiati da Herman Teirlinck, che qui fondò il “Mijol Club”. A lui si attribuisce il merito di aver persuaso Gaston a proseguire ad assemblare Gueuze in un momento in cui l’interessamento per questa birra appariva al crepuscolo.
Assieme ai figli, Armand e Guido, cui definitivamente consegnò l’azienda nel 1982, la geuzestekerij accrebbe il proprio successo: Armand divenne il birraio mentre suo fratello Guido si occupò di gestire caffè e ristorante. Nel gennaio del 1997, lo stesso Armand, fonda il consorzio chiamato H.O.R.A.L, l’ente che s’impegna a promuovere e tutelare i Lambic tradizionali. Nel 1998 viene installato un sistema di birrificazione computerizzato e nel biennio successivo cominciarono i preparativi per le esportazioni: all’attività di “assemblaggio” venne affiancata quella di produzione con un piccolo impianto da 10 hl.
Dal gennaio 2002 il birrificio è gestito indipendentemente da Armand e nel giugno del 2008 viene inaugurato il “Lambik- O-droom”, un locale dove è possibile degustare Geuze in abbinamento a prodotti del territorio. Tutto sembrava filare abbastanza liscio ma nella notte tra il 15 e il 16 maggio 2009 avvenne una catastrofe che rischiò di compromettere il futuro dell’azienda. “L’Incidente del termostato", come sarebbe stato chiamato, fu l’esito di un termostato difettoso che impediva alla ventola di aria calda di spegnersi. Di conseguenza, la temperatura nel magazzino affittato da Armand a Essenbeck, un paesino poco distante da Beersel, era salita da 19 fino a 60° “cuocendo” oltre 80.000 bottiglie di Lambic e facendo esploderne altre 5000, pregiudicando le vendite per i successivi 3 anni. Solo alcune bottiglie dell'Oude Kriek furono recuperate: oggi gli appassionati le chiamano amorevolmente “bottiglie di Hot Cherry". Questa enorme perdita finanziaria portò Armand a ripensare il futuro poiché per evitare il fallimento, fu costretto a vendere parte dell’impianto di birrificazione. Tuttavia, le bottiglie diventate imbevibili furono vuotate ed il contenuto trasformato in acquavite denominata “Armand'Spirit”. La vendita di quest’ultima, assieme alle miscele speciali dei rimanenti Lambic alienati in edizioni limitate e di quelli acquistati e “blendati” da altre birrerie, oltre a donazioni fatte dai tanti amici, consentirono a ristabilire il futuro di Drie Fonteinen.
Nel 2012 Armand decide di chiudere il Lambik-O-Droom; in questo stesso anno entra a far parte del team il giovane birraio Michael Blancquaert "il figlio che non ho mai avuto", dice Debelder. Dopo quattro anni d’interruzione, nel marzo 2013, riorganizzatosi, Armand decise di avviare una modernizzazione ed ampliamento generale acquistando un nuovo impianto da 40 ettolitri per ricominciare la realizzazione di propri Lambic da adoperare negli assemblaggi insieme ai mosti normalmente acquisiti da Boon, Girardin e Lindemans. Il 1° settembre del 2016 nel vicino e strategico Comune chiamato Lot, viene inaugurata la nuova sede.
Provvista di magazzini di stoccaggio ed un’enorme cantina che ospita barili / foeders, dove il Lambic viene affinato, assemblato ed imbottigliato, la struttura si prefigge di diventare energicamente indipendente grazie all’installazione di pannelli solari. Sebbene la nuova dimora sia pronta, la vecchia non sarà abbandonata. Anzi, la produzione del mosto e il suo raffreddamento (la fase cioè più delicata e importante) avverrà ancora a Beersel per diverso tempo a causa del microclima venutosi a creare all'interno dell'edificio. Come si apprende dal blogzine sulla birra artigianale, “Cronache di Birra”, oltre alle zone dedicate espressamente alla birrificazione, ci sarà un locale di degustazione (il nuovo Lambic-o-droom), un negozio, un grande terreno coltivato con alberi di ciliege Schaarbeekse (usate per la Kriek e altre birre) e diverse sale congressuali. Immancabile l’area destinata alle produzioni vintage.
Molteplici i riconoscimenti internazionali: nel 1993 Armand riceve il suo primo premio dall’OPB (De Objectieve Bierproevers), un ente, senza scopo di lucro, che si prefigge di promuovere e salvaguardare gli interessi dei consumatori di birra belga. Nel 2015 la community Ratebeer, nomina 3 Fonteinen miglior birrificio in Belgio e terzo miglior birrificio al mondo: molte delle birre prodotte sono costantemente nella lista delle top 50. La produzione annuale si attesta sui 4-5000 ettolitri di cui il 60% circa destinati all’esportazione soprattutto negli Stati Uniti ed in Italia.
Cliente anonimo pubblicato il 28/02/2022 in seguito ad un ordine del 07/02/2022
Da intenditori
Cliente anonimo pubblicato il 19/10/2019 in seguito ad un ordine del 06/10/2019
Una garanzia per la fermentazione spontanea. TOP
Cliente anonimo pubblicato il 04/10/2019 in seguito ad un ordine del 25/09/2019
Come sempre molto buona