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Caratteristiche e degustazioni
Gusto prevalente | Amaro | Tipo di fermentazione | Alta fermentazione | |
---|---|---|---|---|
Voto RateBeer | 97 / 100 | Voto Beer Advocate | 3.61 / 5 | |
Stile | Belgian Pale Ale | Temperatura di servizio | 6/10°C | |
Formato | Fusto 24lt | Allergeni | Orzo |
Schiuma compatta, frastagliata, candida e persistente. Dorata con "vibrazioni" verdi. Naso intenso, prorompente, quasi aggressivo, con un netto fruttato maturo di pesca noce bianca, uva spina e litchi quasi a coprire una delicata speziatura. In bocca l'attacco è dissetante grazie al corpo leggero e all'assenza di zuccheri residui. Finale secco, tagliente e prolungato.
RICETTA SUGGERITA DA EXTRAOMNES:
ZEST con arrosticini abruzzesi di pecora
800 grammi di carne di pecora
Olio Extra Vergine di Oliva
Rosmarino fresco
Preparazione che, nella sua semplicità di piatto unico dei pastori abruzzesi, diventa
quasi complicata da eseguire nelle nostre case condominiali di città.
Innanzitutto per la materia prima, la carne di pecora, incredibilmente difficile da trovare
dal nostro macellaio che propone in bella vista filetto di manzo argentino e Sirloin steak
scozzese. Se comunque non riuscirete a reperire la pecora potete ripiegare su un più
disponibile castrato, che ridurrete con maestria e lavoro di coltello in piccoli cubetti da un
centimetro di lato.
Infilzate i cubetti su piccoli spiedini e spennellateli di olio usando come pennello un rametto di rosmarino fresco.pastore avrebbe depositato tutto sul suo braciere sempre pronto…voi, se non avete a disposizione un barbecue, potete addirittura ripiegare sul vostro forno caldissimo fino ad una cottura molto avanzata.
Unico obbligo: servite immediatamente gli arrosticini, ancora bollenti , salandoli al momento ed accompagnandoli a fette di pane casareccio bruschettato con abbondante olio
BBQ e affumicati
Carni bianche
Frutti di Mare
Pasta
Verdure
STORIA DEL BIRRIFICIO
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Storia Birrificio
Ultimo aggiornamento: Settembre 2017
Ci troviamo nella zona industriale di Marnate, un Comune della provincia di Varese, in Lombardia. Il birrificio, nato nel 2010, sboccia come laboratorio collaterale di pertinenza della storica torrefazione “El Mundo Spa” di Varese che, dal 1967, realizza miscele di caffè. Quando si parla di Extraomnes impossibile non citare, all’interno del suo staff, la presenza di Luigi D’Amelio, meglio conosciuto con l’appellativo di “Schigi”. Figura rappresentativa da lungo tempo del movimento craft nazionale, Schigi è uno dei personaggi più “passionali”, radicali ed intransigenti, altresì criticati, noto per le sue opinioni risolutive. Abile degustatore sin dal 1997 avendo frequentato i corsi dell’AIS, ONAV e frequenza assidua alle lezioni del famosissimo enologo, Luigi Veronelli, deve la sua formazione brassicola ai vari corsi presenziati da Teo Musso ma soprattutto grazie ai molteplici viaggi compiuti in Belgio assieme all’inseparabile amico, Lorenzo Dabove, in arte “Kuaska”. Tutto ciò ha permesso, oltre a diventare un birraio molto quotato, di presiedere come docente in corsi di degustazione per i master di Slowfood e giudice in diversi concorsi birrai.
L’inizio dell’attività con El Mundo inizia nel 2007, con un impianto pilota da 30 litri quando, i titolari della torrefazione, allievi di un suo corso, lo convincono a cominciare un percorso produttivo nel retrobottega dell’azienda. Dopo un centinaio di cotte, Schigi, da vita ufficialmente, nel marzo 2010, al progetto Extraomnes assieme a quattro amici: dopo solo tre anni viene nominato “birraio dell’anno” nella classifica del portale “Fermento Birra”. L’impianto si compone di una configurazione e struttura che rispecchia la filosofia belga: un 10 ettolitri con filtro separato con connessioni ai vari sistemi esterni a valvole manuali, dieci fermentatori e una linea d’imbottigliamento da mille pezzi l’ora per una produzione annua di circa 1500 ettolitri. All’esterno della sala di cottura sono stivate botti, dove maturano varie sperimentazioni a tiratura limitata. La struttura è stata costruita da un artigiano dell’acciaio su progetto nativo di Fausto Marenco, birraio del birrificio Maltus Faber.
Guidati da regole chiare e nette “facciamo le birre che piacciono a noi ma abbiamo un profondo rispetto per la storia, per le grandi regioni birrarie,per gli stili consolidati di una bevanda che ha tradizioni millenarie”, il team realizza una ventina di birre impiegando i migliori ingredienti disponibili sul mercato, rigorosamente in bottiglie da 33 Cl. e fusti, che hanno ricevuto, in alcuni casi, riconoscimenti internazionali e che vengono esportate in molteplici Stati.
La linea è suddivisa in birre classiche, stagionali, speciali, affinate in botte e collaborative, realizzate con importanti birrifici come Toccalmatto, Stillwater e Buskers e, nella maggior parte dei casi, di dichiarata e devota matrice belga, senza alcun cenno d’intesa alle mode del momento (Ipa con luppolature esagerate). Rappresentazioni conformi agli stili fiamminghi e valloni (Belgian Ale, Dubbel, Tripel, Quadrupel, Saison etc) ma con un carattere più seducente e moderno. Birre con un’estrema pulizia olfattiva e gustativa, complesse, eleganti, raffinate, equilibrate ma caratterizzate da una grande facilità di beva a prescindere dal grado alcolico.
La costanza qualitativa ottenuta grazie alla passione ed alla meticolosa attenzione che il birraio Schigi riserva all’iter produttivo, colloca Extraomnes nell’elite dei birrifici artigianali italiani, riconosciuto anche all'estero. L’azienda possiede altresì un pub, chiamato “Extraomnes Bier & Cibo”, dove è possibile stuzzicare qualcosa e naturalmente degustare le birre prodotte dal birrificio, certune realizzate esclusivamente per questa birreria come la “42 DB”.
Curiosità
Come riportato su “l’AcquaBuona”, periodico di cultura enogastronomica in rete dal 1999, in un articolo dell’aprile 2014, sia l’appellativo della brewery sia le grafiche delle bottiglie richiamano la storia e il mondo latino: Extraomnes, “fuori tutti” è l’espressione usata dal Maestro delle Cerimonie Pontificie durante i conclavi in Vaticano quando dalla Cappella Sistina si fanno uscire tutti, tranne i cardinali, che dovranno eleggere il pontefice. Ha a che fare con il latino anche il logo del birrificio, un cane nero (Cirneco dell’Etna) al guinzaglio dal fare aggressivo. “Cave canem”, è l’avviso “attenti al cane” che era posto davanti al portone delle case e che si fa provenire storicamente da un mosaico rinvenuto negli scavi archeologici di Pompei sul pavimento d’ingresso della casa del Poeta Tragico. Sul guinzaglio è impressa la metà di una famosa locuzione latina “Semel in anno licet insanire”, tradotta letteralmente, significa “una volta all'anno è lecito impazzire”, concetto che fu espresso, con leggere varianti, da vari autori come Seneca, Sant’Agostino ed Orazio. Quelli diExtraomnes omettono la prima parte della frase impiegando soltanto il “licet insanire”: non dovrebbe essere l’eccezione, piuttosto la regola!