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Intervista con il birrificio artigianale Mister B, i king delle lattine

Intervista con il birrificio artigianale Mister B, i king delle lattine
By Silvia Canini 30 aprile 2019

B è la prima consonante dell’alfabeto, iniziale di tante parole ma di una in particolare: Birra, quella "Buona"; questo è l'incipit che racconta l'origine del nome di questo birrificio Mantovano. Mister B è un signor birrificio, nato da una grande passione di Mauro Bertoletti e dall'idea di realizzare birre da bere in ogni occasione, senza compromessi, piacevoli e nuove ad ogni sorso. Ora è anche una collaudata collaborazione tra Mauro Bertoletti e il birraio Maicol Cavazzoni.

La gamma di base di Mister B è prodotta esclusivamente in lattine da 33 cl, rappresentando l'impegno del birrificio per la coerenza e l'eccellenza.

Oggi facciamo due chiacchiere con Mauro Bertoletti, proprietario e fondatore del birrificio.




Cosa ti ha portato verso il vasto e meraviglioso mondo della birra? Qual è la tua formazione birraria?

La mia storia è breve e intensa, parto come appassionato 9 anni fa che per caso nella via di casa mi imbattei negli amici dell’Osteria Tripoli che era anche la sede del Circolo del Luppolo. L’Osteria insieme ai membri del CdL proponevano un paio di volte al mese cene a tema ed eventi degustativi del mondo brassicolo. Da lì i primi corsi e i primi esperimenti da homebrewer. La passione si sviluppo’ coni primi viaggi birrari per birrifici in Italia e all’estero fino a frequentare anche un da birraio in Canada alla Niagara Teaching brewery.

Già dal 2014 ero partito come beer-firm facendo birra in altri birrifici che mi hanno insegnato molto, ma alla fine ho sviluppato il mio gusto e i miei obiettivi.

Nel 2015 ho aperto con altri amici del CdL il Teatro delle Birre, taproom e beershop a Mantova che è stato per me altro strumento didattico per capire i gusti della gente e soprattutto riuscire a provare talmente tante birre per affinare il proprio gusto.



Quando hai fondato il Birrificio Mister B? Qual è secondo te il punto di forza del Birrificio?

Ho fondato Mister B nel 2017 dopo lunghe pratiche burocratiche per l’avvio del Birrificio. il panorama italiano era ben ricco di birrifici e se volevo essere non uno dei tanti, avevo bisogno di un’idea chiara, precisa e ambiziosa. Il mio gusto personale era quello di birre di stampo statunitense ma anche della nuova Londra che tanto mi appassionava, i vari Kernel, Beavertown, BBno, Fourpure, quindi mi orientai su stili e poi mi fissai sul contenitore.

Una sfida a tutti gli effetti. Il tutto doveva avere la giusta immagine e quella fu un’altra ardua ricerca.


Come mai avete deciso di impiegare esclusivamente il formato lattina?

Lattina perché fuori dall’Italia il mondo della birra moderna già volgeva verso la lattina, ormai i più grandi che facevano birre luppolate volgevano verso quel contenitore, che dava nel breve periodo birre luppolate al top aromatico e gustativo.

Lattina per comodità logistica del consumatore ma anche nostra, avevamo e abbiamo dimensioni molto contenute del laboratorio, ci serviva ridurre gli ingombri e pensate che un bancale di bottiglie sono circa 1000/1500 pezzi e uno di lattine sono 4000/6000 nello stesso ingombro. Oltre al discorso del peso per le spedizioni.


Qual è stata la prima birra prodotta con Mister B?

"Boia west coast pils" e "Mantua rice lager", che è una lager prodotta con soli fermentabili coltivati in provincia di Mantova, tra cui buona percentuale di riso vialone nano in fiocchi. Una sorta di mini disciplinare che con i colleghi birrai mantovani stiamo promuovendo per avere birre artigianali che si possano definire locali a tutti gli effetti.


Come nasce una vostra nuova birra?

Estremamente random, magari assaggio una birra che mi piace, vedo una foto su instagram, bevo un cocktail e mi viene l’idea di fare una birra, allora inizio a studiare con tutti i mezzi a disposizione, mi confronto con il mio team e magari con altri birrai anche stranieri e poi si prova.

La parte più ridicola e nonsense è lo sviluppo poi delle etichette e del nome, che avviene tra me e il nostro responsabile di immagine Gianluca.


Avete delle linee stagionali?

"Boh ah no", quella è una linea one-shot in collaborazione con altri birrifici, ad esempio. Diciamo che abbiamo prodotto tanto e in pochissimo tempo, che ancora non sappiamo definire cosa sia stagionale e cosa di linea!


Qual è la tua birra preferita della vostra gamma?

Direi la "B-Latta english bitter", semplice e mai di moda, ispirata all’Inghilterra e ai Beatles.


Quale o quali sono gli stili birrai che prediligi, in generale?

Mi piace studiare quello che non conosco, ovviamente volto a quello che la gente berrebbe e io stesso berrei. Dal 2018 ci siamo perfezionati sugli stili New England, avevo fatto anche un viaggio dalle parti di New York con un bel tour di oltre 13 birrifici che replicavano lo stile. Ora invece mi piacerebbe sviluppare anche all'interno mondo sour e magari provare anche una sour neipa, stile che nella east coast sta succedendo al NEipa.


Qual è il tuo luppolo preferito? Come mai?

Vado a periodi ma sono costante nelle birre, cerchiamo i produttori migliori per quanto ci possa essere possibile essendo un piccolo birrificio. Anni fa avrei detto Amarillo per la sua intensità caratteriale e la sua dolcezza aromatica. Nel 2017 penso il Mosaic luppolo tecnologico e completo dall’aspetto aromatico e caratteriale. Nel 2018 ero più da Ekuanot, Galaxy, Vic Secret, frutta tropicale, stone fruit e quindi neipa.

Nel 2019 abbiamo provato il famoso Sabro, luppolo sperimentale estremamente innovativo e ricco. Lo abbiamo usato in Burros Party ipa in collaborazione con Basqueland ed è stato un bel risultato dall’aperura del sacco di luppolo al bicchiere al pub.


Che consiglio daresti ad un homebrewer che vuole intraprendere la carriera del birraio? Secondo te, quale caratteristica lavorativa e personale non deve assolutamente mancare ad un birraio?

Ormai su internet si trova di tutto, ma il primo consiglio è prima di studiare come fare la birra imparate a bere la birra.


C’è un piatto regionale che vuoi consigliare ai nostri lettori che secondo te si abbina davvero bene ad una o più birre della vostra gamma?

Risotto alla pilota col puntel (risotto tipico sgranato con pesto di salamelle e costina di maiale cotta a bassa temperatura) e Boia in boccale è abbastanza identificativoo forse ho particolarmente fame e sete.


Per concludere stappandoci una birra insieme, che birra bevi in casa?

Direi la Bahia, che abbiamo confezionato in questi giorni, e ci sta sempre. Abbiamo anche vinto con lei, quest’anno, nella categoria 38 a Birra dell’anno.

È una birra che ho progettato dopo una vacanza in Martinica e un giro per distillerie di rum. Alla distilleria La Mauny mi fecero un cocktail con succo di goiaba (guava in inglese) lime e alcune spezie, mi piacque tanto e lo collegai all’acqua salate. Bon io me lo sono immaginato in versione gose e da lì provammo come a inizio 2018 a replicare quella sensazione.



Beh che dire, cheers, con una Bahia!



Categoria: Notizie