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Intervista a Giovanni Campari del Birrificio del Ducato

Intervista a Giovanni Campari del Birrificio del Ducato
By Silvia Canini 04 febbraio 2019

Tornano le nostre interviste ai birrai dei nostri birrifici partner, e oggi facciamo due chiacchiere con Giovanni Campari, mastro birraio e fondatore di Birrificio del Ducato, laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, ex homebrewer con un’esperienza alle spalle presso il Birrificio Italiano e innumerevoli esperienze in giro per il mondo.

Il birrificio nasce nel 2007, nella piccola frazione del Comune di Busseto in Provincia di Parma, Roncole Verdi, famosa per essere la città natale di Giuseppe Verdi e si distingue per la sua costante ricerca della qualità ottenuta tramite la scelta delle materie prime nelle zone d’origine, per concretare birre ricercate, ma sempre gradevoli e “facili” da bere.

Birrificio del Ducato vanta inoltre di una lista di premi vinti in concorsi nazionali ed internazionali quali “European Beer Star”, “Stockholm Beer Festival”, “World Beer Cup”, “International Beer Challenge”, “Brussels Beer Challenge”, e il titolo di “Birrificio dell’Anno” al “Concorso Nazionale Birra dell’Anno” vinto nel 2010 e 2011. A questo si aggiungono le sette medaglie vinte nel 2011 all’European Beer Star di Norimberga, altro primato tuttora imbattuto nella storia del concorso per numero di medaglie vinte in una sola edizione.

Ma facciamoci raccontare direttamente da Giovanni focus, storia e peculiarità del Birrificio!


Cosa ti ha portato verso il vasto e meraviglioso mondo della birra? Qual è la tua formazione birraria?

Sono stato sempre affascinato e profondamente attratto dalle fermentazioni in generale. I prodotti fermentati non hanno eguali in termini di complessità aromatica, variabilità, unicità ed hanno accompagnato da sempre la storia dell'uomo. Ho iniziato ad avvicinarmi alla birra verso i 15 anni, nei primi anni '90 erano le birre belghe le uniche specialità che arrivavano in Italia, poi con gli studi universitari (Scienze e Tecnologie Alimentari) mi sono appassionato all'homebrewing. Fare birra in casa mi dava grande gioia e capii subito che quello doveva essere il mio mestiere, così iniziai a cercare un modo per realizzare questo desiderio. Alla fine del 2005 vinsi il secondo premio ad un concorso nazionale di homebrewing che si teneva al Birrificio Italiano, il quale aveva appena cambiato sala cottura e metteva in vendita il suo vecchio impianto. Ne approfittai e (con i miei soci di allora) misi in piedi la società che ora oggi è diventata il Birrificio del Ducato. Feci 5 mesi di training al Birrificio Italiano e poi iniziai a costruire l'impianto che ancora oggi è a Roncole Verdi (ora diventata Sour Brewery).


Sei quindi il fondatore di Ducato, qual è secondo te il punto di forza del Birrificio?

Esatto, ci lavoro da sempre, fin da prima che esistesse. I nostri punti di forza si riassumono nelle caratteristiche peculiari delle nostre birre che noi definiamo molto eleganti ed equilibrate pur avendo tutte un carattere ben distinto. Quindi la bevibilità è certamente il segreto del nostro successo; non lo dico io, ce lo dicono i clienti!


Qual è stata la prima birra prodotta con Birrificio del Ducato?

Viaemilia e poi A.F.O. sono state le prime nate.




Come nasce una nuova birra?

Tutte le birre nascono da un bisogno, un senso di mancanza che deve essere risolto. L'idea creativa nasce da suggestioni dell'immaginario ed esperienze di vita reale. Certamente, ciò che assaggio in giro per il mondo mi influenza come mi influenzano le esperienze sensoriali attinte da più campi. Il bello della birra è proprio questo, poter comporre un'opera partendo da molte variabili per realizzare qualcosa che abbia un senso compiuto e che sia gradevole e affascinante, che non sia solo "una cosa da bere", ma che riempia il nostro spirito di emozioni: un'esperienza sensoriale.


Avete delle linee stagionali?

Abbiamo alcune birre stagionali: in estate White Riot (blanche agli agrumi), in autunno Suprema Ratio (single malt, single hop IPA) e la birra di Natale Krampus.


Qual è la tua birra preferita della vostra gamma?

Difficile dirlo, sarebbe un po' come chiedermi qual è il mio piatto preferito. Dipende dai momenti, ma se dovessi scegliere la birra da portarmi sull'isola deserta direi senza dubbio Viaemilia.


Quale o quali sono gli stili birrai che prediligi, in generale?

Pilsner luppolate, Pale Ale, IPA e Bitter.


Qual è il tuo luppolo preferito? Come mai?

Forse lo Spalter Select per la delicate note floreali e l'eleganza che ha.


Che consiglio daresti ad un homebrewer che vuole intraprendere la carriera del birraio? Secondo te, quale caratteristica lavorativa e personale non deve assolutamente mancare ad un birraio?

La perseveranza, l'umiltà e la curiosità sono le caratteristiche più importanti. Studiare molto, essere sempre umili e non pensare di avere capito tutto. L'ignoranza e la stupidità spesso vanno a braccetto con la presunzione, ma non si smette mai di imparare. Questo l'ho sempre tenuto in mente.


C’è un piatto regionale che vuoi consigliare ai nostri lettori che secondo te si abbina davvero bene ad una o più birre della vostra gamma?

Ce ne sono tanti! Per restare in Emilia direi le tagliatelle al ragù con la A.F.O., ma le possibilità sono davvero molteplici.


Per concludere stappandoci una birra insieme, che birra bevi in casa?

A casa bevo spesso Viaemilia, perché è cosi perfetta nella sua semplicità che per lei c'è sempre posto.


Ecco sul nostro shop le birre del Birrificio del Ducato.