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Caratteristiche e degustazioni
Gusto prevalente | Amaro | Tipo di fermentazione | Alta fermentazione | |
---|---|---|---|---|
Gradi Plato | 12 | Stile | APA American Pale Ale | |
IBU | 48 | Temperatura di servizio | 8/12°C | |
Formato | Lattina 33cl | Extra | Premiata | |
Allergeni | Orzo |
Slow Food Guida alle birre d’Italia 2021
Premiata come Birra Imperdibile (per le caratteristiche organolettiche di assoluto valore e l’equilibrio complessivo)
Slow Food Guida alle birre d’Italia 2017
Premiata come Birra Quotidiana (birra di grande qualità organolettica che ha come caratteri principali equilibrio, semplicità e piacevolezza)
Frutti di Mare
Piatti piccanti
Piatti speziati
Pizza
Verdure
Recensioni Prodotti
Cliente anonimo pubblicato il 18/08/2022 in seguito ad un ordine del 28/07/2022
Tra le migliori APA mai assaggiate
Cliente anonimo pubblicato il 28/05/2022 in seguito ad un ordine del 13/05/2022
Con OPPERBACCO si va sempre sul sicuro…american ipa ben bilanciata e dissetante…non ve ne pentirete!
Cliente anonimo pubblicato il 30/04/2022 in seguito ad un ordine del 09/04/2022
Anche per dopopasto, da degustare
Cliente anonimo pubblicato il 24/01/2022 in seguito ad un ordine del 03/01/2022
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STORIA DEL BIRRIFICIO
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Storia Birrificio
Ultimo aggiornamento: Gennaio 2018
Ci troviamo a Cesarino di Notaresco, un classico borgo medioevale arroccato su una collina in provincia di Teramo (Abruzzo), territorio famoso più per il vino che per la birra. La vista si perde ad ammirare la splendida cornice del Gran Sasso e, percorso un piccolo tratto sterrato, circondato da olivi secolari, vigneti e terreni seminati a grano, orzo e girasoli, ci troviamo davanti una piccola piana dove sono ubicati, l’uno di fianco all’altro, due edifici: l’Agripub, il brewpub del birrificio dove la sera ci si può fermare ad assaporare le birre e mangiare qualcosa di tipico e una casa colonica sede della brewery ed abitazione del papà di Opperbacco; Luigi Recchiuti. Laureato in Scienze Agrarie presso la facoltà di Bologna, lavora all’inizio come libero professionista e in seguito come rappresentante per la Monsanto (una multinazionale di biotecnologie agrarie) ma fare l’agronomo non gli piaceva ed inizia a produrre birra a casa e capisce quale sarà il suo futuro lavoro: il birraio.
Nel 1999 comincia ad avvicinarsi al mondo della birra artigianale grazie a Guido Taraschi, allora presidente di Unionbirrai e nel 2001 presenta il primo progetto per la costruzione di un micro birrificio ma è costretto a rinunciare per difficoltà burocratiche. Apre così nel 2003 l’Agripub ed inizia a somministrare e distribuire le cervogie scoperte ed apprezzate nei suoi numerosi viaggi. La sua passione di homebrewer, dal 2000 al 2009, lo porta ripetutamente in Belgio e Germania per fare acquisti, conoscere gli stili, gli ingredienti, tutte le fasi di produzione dell’arte brassicola. La possibilità di aprire un birrificio diventa più concreta grazie a Marco suo assistente ma soprattutto per merito della moglie Arianna Calisti che decide di svolgere una ricerca sull’analisi dei costi e sull’economia di un micro birrificio, contattando direttamente Birra del Borgo a Borgorose: i suggerimenti di Leonardo Di Vincenzo si riveleranno fondamentali.
Finalmente l’apertura nel febbraio 2009 con un impianto realizzato da un artigiano di Vasto, in seguito modernizzato in collaborazione con la ditta Spadoni, comprende una sala di cottura da 20 hl per cotta, in grado di produrre annualmente 50.000 bottiglie e 1500 fusti, con 5 fermentatori da 20 hl e due da 60, due maturatori da 20 e 60 hl e qualche barrique da 225 litri per gli affinamenti e/o sperimentazioni, site in una cantina da 340 hl. Già nel 2010 vengono prodotti 600 hl, soprattutto in fusto, fatto abbastanza inusuale per un micro birrificio.
La capacità produttiva si attesta a circa 2500 hl l’anno: le birre prodotte, circa una ventina di tipi, diffuse su tutto il territorio nazionale ma anche in Scandinavia, Belgio, Francia, Spagna e recentemente stanno conquistando anche i mercati di Russia, Australia e Giappone (è possibile degustare Opperbacco perfino nei migliori ristoranti a New York) sono anche l’esito di collaborazioni (Foglie d’Erba, Birra del Borgo etc) ed hanno ricevuto altresì riconoscimenti nazionali (Slow Food). Sono stilisticamente di matrice principalmente belga ed inglese ma esibiscono un’evidente creatività, personalità, bevibilità e freschezza.
La produzione è suddivisa in quattro categorie: “Le Origini", che raggruppa le birre prodotte nell’anno di apertura del birrificio e come dichiara Luigi “sono quelle che facevo a casa”, "L’Evoluzione", che rappresentano il frutto della maturità acquisita grazie all’esperienza su un impianto professionale, "L’Avanguardia" che comprende birre abbastanza "estreme" e “modaiole e le "Senza Tempo" alias da meditazione con maturazioni anche in botte. Vengono impiegati malti italiani e belgi, luppoli per lo più americani, tedeschi e cechi e la splendida acqua del Gran Sasso che viene estratta a pochi chilometri dall’azienda. Ci si affida anche a materie prime del territorio come ad esempio il miele millefiori, la menta piperita e caffè torrefatto localmente.
“Opperbacco che birra! È l’esclamazione che vorrei che si pronunciasse all’assaggio delle mie birre. Presi il Bacco di Caravaggio, gli tolsi il bicchiere di vino e gli misi in mano un bicchiere di birra. Così nacque Opperbacco”. Luigi Recchiuti.
Cliente anonimo pubblicato il 18/08/2022 in seguito ad un ordine del 28/07/2022
Tra le migliori APA mai assaggiate
Cliente anonimo pubblicato il 28/05/2022 in seguito ad un ordine del 13/05/2022
Con OPPERBACCO si va sempre sul sicuro…american ipa ben bilanciata e dissetante…non ve ne pentirete!
Cliente anonimo pubblicato il 30/04/2022 in seguito ad un ordine del 09/04/2022
Anche per dopopasto, da degustare
Cliente anonimo pubblicato il 24/01/2022 in seguito ad un ordine del 03/01/2022
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