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Andechs Doppelbock Dunkel

Birrificio
Andechs
Nazione
Germania
Stile
Doppelbock

Doppelbock

Dense, corpose, forti e dal deciso sentore e sapore di malto con note tostate o di caramello. Le versioni scure hanno gusti di malto più intensi mentre quelle chiare sono più luppolate e secche.

Colore
Ramato scuro
Grado alcolico
7.1 %
Calice a tulipano Bicchiere consigliato
Calice a tulipano
FORMATI
Andechs Doppelbock Dunkel 50cl Andechs Doppelbock Dunkel 50cl
Prezzo: € 3,90
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Andechs Doppelbock Dunkel 50cl Andechs Doppelbock Dunkel 50cl - Cartone da 20 bottiglie
Prezzo: € 74,00
a bottiglia € 3,70
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Caratteristiche e degustazioni

Gusto prevalente Dolce   Tipo di fermentazione Bassa fermentazione
Gradi Plato 15.2   Voto RateBeer 98 / 100
Voto Beer Advocate 4.28 / 5   Stile Doppelbock
Temperatura di servizio 12/16°C   Formato Bottiglia 50cl
Allergeni Orzo
Top50 RateBeer. Dal colore ramato scuro con riflessi rossi, Doppelbock Dunkel è una birra pensata per essere assaporata con calma e lentamente per apprezzarne tutti i sentori. Al naso l'aroma è avvolgente, caratterizzato da note tostate di malto, caramello e frutta secca. Al palato è morbida e vellutata, qui protagoniste sono le note di malto che lasciano pian piano spazio a sentori di cioccolato fondente e delicate sfumature luppolate sul finale.
Abbinamenti consigliati

Arrosti

Carni rosse

Formaggi

Frutti di Mare

Pesce

Prodotti consigliati

Nazione
Germania
Regione/città
Baviera / Andechs
www
www.andechs.de

Storia Birrificio

Ultimo aggiornamento: Settembre 2019

Il birrificio si trova nel piccolo borgo chiamato Andechs, situato sulla sponda orientale del lago Ammer (in tedesco Ammersee), nel Land della Baviera a circa 50 km a Sud-Ovest di Monaco. Più precisamente è sito all’interno del Monastero del paese e rappresenta la più grande delle sei brauerei gestite da una comunità di ordine religioso esistente: appartiene, infatti, unicamente ai monaci di Andechs e al collegio benedettino di San Bonifacio a Monaco. Il Monastero, luogo di straordinaria bellezza, chiamato anche il “Gioiello della Baviera”, si eleva sul “Sacro Monte”: un’altura anticamente sito romano e battezzato con questa locuzione poiché qui, nel X secolo d.C., furono celatamente inumate ad opera del Conte Rasso (880-954), delle reliquie e “Tre Ostie Sacre” provenienti dalla Terra Santa, cui si attribuivano proprietà taumaturgiche. Scomparse nel 1246 quando il castello di Andech fu distrutto, furono rinvenute durante una messa nella ex cappella, solamente verso la fine del 1388; portate a Monaco furono restituite ad Andechs nel 1394.

Il sito, uno dei più antichi e grandi luoghi di pellegrinaggio, diventò un’importante meta per pellegrini provenienti non solo dalla Baviera ma dall’intera Germania sin dal 1128. Il monastero, che dal 1850 è entrato a far parte del complesso monastico di San Bonifacio divenendo un priorato dello stesso, fu edificato verso la metà del XV secolo (1455) per opera del duca bavarese Albrecht III, che sovvenzionò i lavori come gesto di redenzione e pentimento dalla tremenda azione che aveva compiuto suo padre quando uccise sua moglie, Agnes Bernauer, annegandola nelle acque del Danubio, dopo avere scoperto che la stessa era un’umile figlia di un parrucchiere e non aveva, invece, sangue blu.

I monasteri sono sempre stati centri spirituali, culturali ed economici in sintonia con l'ambiente che li circondava, la Regola di San Benedetto da Norcia (480 – 547), considerato il “Patriarca dei monaci occidentali”, “ora et labora” è il motto che guida il lavoro dei fratelli benedettini. Poiché l’Abbazia non riceve alcun compenso da imposta ecclesiastica come ordinato dal re Ludovico I di Baviera, il birrificio e le aziende agricole si adoperano per conseguire profitti volti alla realizzazione di programmi pastorali, culturali, accademici e sociali, con la consapevolezza di essere legati alle disposizioni monastiche di una crescita organica ed eco-sostenibile. Ne consegue che l'infrastruttura per la realizzazione della birra non è orientata alla massimizzazione dei guadagni, piuttosto alla tutela dell'identità monastica. La produzione della stessa rappresenta l’esercizio più remunerativo dell’Abbazia, dando lavoro a circa 200 persone e le birre prodotte nel monastero sin dal 1455 sono frutto del legame tra la tradizione birraia benedettina e le più moderne tecnologie brassicole nel rispetto e nella gestione delle risorse ambientali. L'economica e l’ecologica sono due facce della stessa medaglia per il monastero e le sue attività.

Il birrificio, visitabile con un tour che comprende anche una degustazione, è stato più volte ingrandito e modernizzato: nel 1906 è stata realizzata una nuova malteria di sette piani e nel 1950 un’area dedicata all’imbottigliamento. Nel 1972 l’abbazia decise di realizzare un impianto di fermentazione separato ai piedi della Montagna Sacra completato nel 1974. Nel 1983 è stato completamente ristrutturato il birrificio con una nuova sala di cottura. Nel 2006 e in seguito nel 2019 sono state ampliate le aree destinate alla fermentazione, allo stoccaggio, all’imbottigliamento e i laboratori per il controllo della qualità. Gli stili teutonici tradizionali proposti vengono realizzati con materie prime di alta qualità rispettando l’Editto di Purezza emanato dal Duca Guglielmo IV di Baviera nel 1516. I religiosi impiegano il luppolo della vicina regione di Hallertau, una delle aree più famose al mondo per la coltivazione di questa pianta della famiglia delle Cannabaceae.

I metodi di produzione includono ricercati e particolari procedimenti, quali ad esempio, la fermentazione in vasche aperte, la triplice cottura del mosto, la filtrazione a freddo e lunghe maturazioni. La dozzina di birre proposte vengono esportate in molti paesi europei e d’oltreoceano con una produzione che supera i 100.000 ettolitri annui. Ma la comunità di religiosi non dispensa solo birra: nell’area destinata allo shop è possibile acquistare salumi, formaggi, grappe e liquori realizzati unicamente con ingredienti naturali e curativi provenienti dalla Sacra Montagna.

Curiosità

In una cappella a fianco al Monastero è collocata la tomba di Carl Orff (1895-1982), il celebre compositore bavarese noto per aver realizzato una cantata scenica, che ebbe una considerevole diffusione popolare in Germania ma anche nel resto d’Europa, del manoscritto duecentesco redatto in un misto di tardo latino e tedesco, denominato “Carmina Burana”. Il Monastero, come già rilevato, raffigura una meta d’importante valore religioso; al suo interno sono costudite, secondo la tradizione cristiana, due preziose reliquie: ramoscelli della corona di spine di Cristo e una croce che Carlo Magno ebbe in dono dagli angeli.