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Skull Splitter

Birrificio
Orkney Brewery
Nazione
Scozia
Stile
Scotch Ale

Scotch Ale

Corpose, asciutte e complesse. Con un aroma ed un gusto intensamente maltato con note di caramello, torrefatto e tostato. In seconda linea emergono toni di nocciola o affumicati che aggiungono complessità.

Colore
Rosso rubino scuro
Grado alcolico
8.5 %
Coppa Bicchiere consigliato
Coppa
FORMATI
Skull Splitter Skull Splitter 33cl - Cartone da 24 bottiglie

Caratteristiche e degustazioni

Gusto prevalente Dolce   Tipo di fermentazione Alta fermentazione
Gradi Plato 21,2   Voto RateBeer 94 / 100
Voto Beer Advocate 91 / 100   Stile Scotch Ale
Temperatura di servizio 12/14°C   Formato Bottiglia 33cl
Extra Birra iconica   Allergeni Orzo

 Aspetto: si mostra con un colore rosso rubino scuro, leggermente opalescente con una schiuma color ocra, cremosa ma non molto persistente. La diafanità è buona.


Sentori olfattivi: il naso viene colpito da fragranze tostate, da un aroma dolce di caramello, caramella mou e frutta. È caratterizzato da decisi aromi di cherry, scotch e toni vinosi che ti accompagnano in un finale tutto speziato: zenzero, pepe bianco e cannella. Mentre la birra va scaldandosi scopriamo sempre più profumi di vaniglia e cereali, con i luppoli che donano note agrumate ed un leggero aroma di cioccolato e nocciola per chiudere in bellezza.


Corpo e gusto: il corpo è medio e la carbonatazione medio-bassa. Al palato il malto dolce e tostato fa da padrone, sostenuto da frutta secca, melassa, caramello, agrumi e spezie. In bocca si presenta con un'eccezionale setosità che accompagna il gusto verso un finale deliziosamente carico e caldo. La componente alcolica riscalda la bocca.


 Finale: dominato da note affumicate e liquirizia.


Curiosità:   (il caso Skull Splitter nel 2008) la birra Skull Splitter prodotta dall’Orkney Brewery fu al centro di una controversia riguardo al proprio nome. Il Portman Group, ovvero l’organo responsabile per il controllo di tutte le bevande alcoliche nel Regno Unito, aprì un'indagine sulla birra sostenendo che il suo nome risultava troppo aggressivo (skull splitter letteralmente significa "spacca cranio"). Ciò avrebbe potuto portare a un divieto della vendita della birra nel territorio britannico. Sinclair Brewery lanciò una campagna in difesa della birra che ricevette una grande risposta. L’argomento in difesa fu che la birra era conosciuta e venduta a livello internazionale, con una storia ventennale costellata di premi, come il riconoscimento del CAMRA per la birra britannica campionessa suprema dell'inverno 2001. Inoltre fu spiegato che l'origine del nome deriva dalla figura storica di Thorfinn Einarsson, settimo conte vichingo delle isole Orcadi intorno all'anno 950, che veniva soprannominato appunto Skull Splitter. In seguito a questa campagna il Portman Group decise il 23 dicembre 2008 di non portare avanti l'accusa contro la birra. Una birra che merita di essere trattata con rispetto!


Abbinamenti Consigliati:
salmone o aringhe affumicate, grigliate di carne, formaggi stagionati, bruschette, focacce, pasta e minestre di verdure e legumi. Tra i dolci, crostate e biscotti secchi e dessert a base di frutta. Io la vedo meglio ancora come birra da meditazione . 

Abbinamenti consigliati

Arrosti

Carni rosse

Dolci

Formaggi

Selvaggina

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Cliente anonimo pubblicato il 01/04/2021 in seguito ad un ordine del 13/03/2021

5/5

La mia birra preferita.

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Cliente anonimo pubblicato il 05/10/2020 in seguito ad un ordine del 07/09/2020

5/5

Una delle migliori Scotch Ale in commercio. Sicuramente una birra impegnativa, ma assolutamente da provare.

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Cliente anonimo pubblicato il 03/07/2020 in seguito ad un ordine del 07/06/2020

5/5

Una scotch ale robusta e morbida, di buona potenza alcolica. Abbinata a crostoni con gorgonzola e salmone affumicato completa una corroborante cena estiva.

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Cliente anonimo pubblicato il 24/06/2020 in seguito ad un ordine del 13/06/2020

5/5

Dopo averla bevuta direttamente nel loro birrificio alle Orcadi, ho voluto riassaggiarla. Molto buona.

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Cliente anonimo pubblicato il 03/06/2020 in seguito ad un ordine del 13/04/2020

5/5

Una piacevole sorpresa

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Nazione
Scozia
Regione/città
Quoyloo
www
www.orkneybrewery.co.uk

Storia Birrificio

Ultimo aggiornamento: Marzo 2019

La brewery è stata fondata nel 1988 da Roger White e sua moglie Irene, decisi a cambiar vita e con l’ambizione di ripristinare la tradizione e la cultura birraia nelle Isole Orcadi. Il piccolo complesso produttivo risiede in un ex edificio scolastico in stile vittoriano, risalente al 1878, sito nell’altrettanto piccolo villaggio di Quoyloo, a soli 2 km dall’insediamento neolitico di Skara Brae. Ad una decina di chilometri di distanza troviamo Stromness che rappresenta il secondo insediamento più popoloso delle Orcadi situato nella parte sudoccidentale dell’isola di Mainland, a circa 14 Km ad Ovest dal Capoluogo Kirwall.

Orkney è orgogliosa di essere la patria di alcuni dei siti archeologici tra i meglio conservati in Europa. Con i suoi villaggi neolitici, sepolture ed imponenti cerchi di pietre è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999. L’impianto di produzione originale fu costruito con la consulenza di Peter Austin, fondatore della Ringwood Brewery, che verso la metà degli ‘90 ristrutturò ed aggiunse una nuova sala di cottura, della capacità di 150 barili, collocandola in un nuovo edificio adiacente a quello originale. Nel 2004 Orkney si unisce con l’Atlas Brewery (fondata nel Febbraio del 2002 da Neril Cotton) in una società denominata “Highland & Islands Breweries”: nonostante l’unione le produzioni rimasero separate ed indipendenti. Nel maggio2006la compagnia dichiarò fallimento e venne acquistata dal marchio Sinclair Breweries di Norman Sinclair. Quest’ultimo rinomato ristoratore e gestore di catering locale, in origine collaborava proprio con la Orkney per la sua attività di catering.

Norman, oltre ad ampliare i locali per aumentare la capacità produttiva, si è assicurato che tutti gli edifici, soprattutto quelli scolastici, fossero preservati il più possibile poiché era la stessa scuola frequentata da suo padre e da suo nonno. Agli inizi del 2010 l'Atlas Brewery chiuse i battenti e tutta la produzione venne spostata alla brewery Orkney che fu ristrutturata radicalmente. Grazie ad un importante programma di aggiornamento ed espansione, da questo momento il birrificio ha visto raddoppiare le sue capacità e rafforzare la propria nomea in tutto il mondo.

L’azienda in pochi anni è riuscita a guadagnarsi un posto in prima fila tra i produttori di Real Ales inglesi grazie all’utilizzo dei migliori ingredienti come la purissima acqua. Oltre alla linea classica e stagionale, Orkney imbottiglia importanti riserve affinate in botte di whisky. I mercati di esportazione riguardano il Nord America, Canada, Australia, Giappone, Hong Kong e la maggior parte dei paesi Europei, tra cui Germania, Norvegia, Italia, Francia e Svizzera. Questa zona della Scozia è stata abitata per secoli dai Vichinghi, i loro nomi e le loro gesta ricorrono frequentemente sulle etichette delle birre prodotte che sono diventate culto soprattutto negli Stati Uniti. Gli epiteti delle isole che compongono l’arcipelago delle Orcadi e gli appellativi delle strade sono un continuo riferimento al passato.

La cultura con i suoi valori tradizionali ha sempre influenzato le loro produzioni assieme ad un’estrema attenzione in ogni fase di lavorazione; tutto ciò ha garantito un’elevata qualità dei prodotti. Questo approccio senza tempo ha permesso a questa brewery di vincere molti premi nazionali ed internazionali. L'Orkney Brewery offre tour informativi e la parte vecchia della scuola è stata trasformata in un centro visitatori con un ristorantino e una sala degustazione a 5 stelle, unica realtà del settore in Scozia.

Una curiosità: come si legge su Wikipedia, nel 2008 la birra denominata Skull Splitter prodotta da Orkney Brewery fu al centro di una discussione in relazione al proprio nominativo. Il Portman Group, gruppo commercialecomposto da produttori di bevande alcoliche e birrifici nel Regno Unito, aprì un'indagine sulla stessa sostenendo che il suo nome risultava troppo aggressivo, (Skull Splitter letteralmente significa "spacca cranio"), e che avrebbe potuto portare ad un'interdizione della vendita della birra nel territorio britannico. Sinclair Breweries lanciò una campagna in difesa della birra che ricevette una grande risposta. Gli argomenti in difesa furono il fatto che la birra era famosa e venduta a livello internazionale, con una storia ventennale costellata di premi, come il riconoscimento del CAMRA per la birra britannica campionessa suprema dell'inverno 2001. Inoltre, venne spiegato che l'origine del nome deriva dalla figura storica di Thorfinn Hausakljuv, settimo conte vichingo delle Isole Orcadi intorno all'anno 950, che veniva soprannominato appunto Skull Splitter. In seguito a questa campagna il Portman Group decise, il 23 dicembre 2008, di non portare avanti l'accusa contro la birra.

 
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Cliente anonimo pubblicato il 01/04/2021 in seguito ad un ordine del 13/03/2021

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La mia birra preferita.

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Cliente anonimo pubblicato il 05/10/2020 in seguito ad un ordine del 07/09/2020

5/5

Una delle migliori Scotch Ale in commercio. Sicuramente una birra impegnativa, ma assolutamente da provare.

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Cliente anonimo pubblicato il 03/07/2020 in seguito ad un ordine del 07/06/2020

5/5

Una scotch ale robusta e morbida, di buona potenza alcolica. Abbinata a crostoni con gorgonzola e salmone affumicato completa una corroborante cena estiva.

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Cliente anonimo pubblicato il 24/06/2020 in seguito ad un ordine del 13/06/2020

5/5

Dopo averla bevuta direttamente nel loro birrificio alle Orcadi, ho voluto riassaggiarla. Molto buona.

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Cliente anonimo pubblicato il 03/06/2020 in seguito ad un ordine del 13/04/2020

5/5

Una piacevole sorpresa

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