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Caratteristiche e degustazioni
Gusto prevalente | Dolce | Tipo di fermentazione | Alta fermentazione | |
---|---|---|---|---|
Gradi Plato | 18.8 | Voto RateBeer | 3.07 / 5 | |
Attenuazione | 4.5 | Sottostile | Belgian Strong Amber Ale | |
Stile | Belgian Strong Ale | Acidita (pH) | 4.47 | |
Frizzantezza (CO2 g/l) | 4.7 | Temperatura di servizio | 10/14°C | |
Formato | Bottiglia 75cl | Extra | Premiata | |
Allergeni | Orzo |
Una birra di rara eleganza olfattiva che ci fa inoltre vivere un’esperienza doppio malto veramente assertiva. Il colore ambrato domina le sue cromie, temperato com’è dalle ampie velature che ci restituiscono un prodotto aranciato. Un’ideale pittura del passato che ci ricorda il colore del vino del contadino, forse quello che producevano i nostri nonni in un’Italia più povera economicamente ma più ricca di quei valori provenienti dalla natura e dall’incessante alternarsi delle stagioni.
È forse proprio questo il messaggio subliminale che ci vuol lanciare la Nebra, birra forte e di naturale eleganza perché eminentemente dalla natura provengono i suoi profumi. La sua titolazione alcolica esibisce un bell’otto gradi, che potrebbe anche essere un lodevole voto in pagella. La schiuma mostra ogni meandro positivo eccettuata la cremosità che in ogni caso appartiene normalmente ad altri lidi. Dell’aspetto abbiamo già detto, compresa l’ideale filosofia produttiva. Dotata di forza centripeta risulta l’intensità olfattiva che così tanti e così possenti sentori cattura. Ed è quindi la volta della finezza olfattiva, che ci introduce in un microcosmo formato da serre, frutteti e distese di agrumeti. In una sequenza difficile da stabilire con scientifica esattezza il Tasterpooling ha avuto le nari pervase da sentori di pera, di fragola (quasi panna e fragola quasi fossimo sugli spalti del Centrale di Wimbledon), di agrumato (arancia amara e chinotto). Il fruttato poi si indirizza verso la ciliegia, anzi la marasca, l’amarena.
Per un attimo fuggente la nostra memoria olfattiva ci ricorda antiche degustazioni di kriek. Altri aromi, forse più spirituali, ci somministrano la tenerezza del floreale, fiori rossi caldi, anche se per attimi troppo brevi e un po’ evanescenti. Nell’ideale confessionale a cui mi confido aggiungo note maltate dolci che vanno a contrapporsi al fresco amaro dell’arancia Naran, quella più antica rispetto alla più dolce Burtuqal. Laddove si individua il lievito in sedimentazione si percepiscono anche evidenti sentori di banana.
La sua corposità poi m’induce a pormi una domanda: chissà come potrebbe diventare una simile birra nel corso di un’eventuale invecchiamento? È un esperimento che mi sento di poter consigliare e nel giro di qualche anno si potrebbe organizzare una verticale di Nebra da leccarsi i baffi. Sul finale la Nebra ti lascia anche una sensazione di etilico che però è piuttosto leggera.
A livello di palato il dolce prevale subito ma l’amaro esce fuori poco alla volta ma è decisamente persistente. In bocca la sensazione di riscaldante è energica e intrepida ma poi la secchezza si effonde e invita a ribere. Il corpo è flessuoso, quasi oleoso. Si ha la sensazione di essere in presenza di una birra importante. Data la sua gradazione alcolica la frizzantezza non può esibire sensazioni troppo rinfrescanti e acidule e considerando che il corpo è di buona struttura questa convinzione diventa vieppiù salda.
L’amaro in assoluto non raggiunge grandi vette però s’insinua nel palato ed è difficile schiodarlo. Il tutto porta a considerare l’equilibrio gustativo assai ben bilanciato e ricco di complessità e piacevolezza. La persistenza retrolfattiva non è lunghissima.
ABBINAMENTI CONSIGLIATI:
Ripensando al vino del contadino non si può non pensare ai cibi rustici che proprio in campagna trovavano la loro espressione più alta. Lo spezzatino di muscolo di manzo era uno di questi. Considerando gli umidi di carne rossa un buon accostamento alla Nebra è d’obbligo pensare anche allo stracotto, che sta su una fiamma bassissima per 4-5 ore in modo che la carne si insaporisca e diventi tenerissima.
Slow Food Guida alle birre d’Italia 2023
Premiata come Birra Imperdibile (per le caratteristiche organolettiche di assoluto valore e l’equilibrio complessivo)
Slow Food Guida alle birre d’Italia 2021
Premiata come Birra Imperdibile (per le caratteristiche organolettiche di assoluto valore e l’equilibrio complessivo)
Arrosti
BBQ e affumicati
Carni rosse
Formaggi
Pizza
Recensioni Prodotti
Cliente anonimo pubblicato il 20/12/2021 in seguito ad un ordine del 05/12/2021
Birra di qualita speciale
Cliente anonimo pubblicato il 13/05/2018 in seguito ad un ordine del 24/04/2018
Ottimo made in italy
Cliente anonimo pubblicato il 26/12/2017 in seguito ad un ordine del 14/12/2017
Sempre la migliore
Cliente anonimo pubblicato il 23/06/2017 in seguito ad un ordine del 24/05/2017
Fra le mie birre preferite
STORIA DEL BIRRIFICIO
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Storia Birrificio
Ultimo aggiornamento: Settembree 2017
Il birrificio nasce nel giugno del 2006 nel Comune di Pederobba nella provincia di Treviso in Veneto. A fondarlo sono tre amici, Loreno Michielin, Alessandro Zilli e Fabiano Toffoli, con diversi profili professionali ma uniti da una sola passione. Loreno ha alle spalle una lunga esperienza nella ristorazione e si occupa degli aspetti commerciali, Alessandro Zilli, ingegnere di formazione, nell’azienda si dedica alla ricerca, sviluppo e del laboratorio di microbiologia. Fabiano Toffoli, il birraio, è vissuto in Belgio, Patria della madre, sino all’età di sedici anni, per poi trasferirsi in Italia e completare gli studi in agronomia a Milano. A lui fanno capo tutte le attività legate alla produzione e al controllo qualitativo. La posizione del birrificio, alle pendici del Monte Grappa nella catena del Grappa, è stata scelta per varie ragioni tra le quali, non ultima, la possibilità di usufruire di acqua di ottima qualità proveniente da differenti fonti: la sorgente “Schievenin” concede acqua di media durezza mentre la fonte “La Calcola” assicura acqua più leggera.
Le materie prime sono acquistate in tutta Europa; il luppolo proviene dal comune belga di Poperinge e direttamente dai coltivatori, il malto giunge sia dal Belgio, Gran Bretagna e Germania, il miele di castagno biologico è locale ed il lievito viene “coltivato” e preparato nel birrificio. La qualità è uno dei valori portanti di quest’azienda; sin dalla nascita il team si è posto l'obiettivo di migliorare costantemente i processi produttivi e di impiegare materie prime di altissima qualità, allo scopo di offrire birre dal gusto costante nel tempo, prodotte con metodi tradizionali e nel pieno rispetto delle esigenze di massima igiene. 32, dotato di una sala di cottura da 13hl con una produzione annua di circa 3300hl, opera secondo una logica ecocompatibile che ha portato negli ultimi una riduzione del 40% del consumo di acqua. Inoltre, dal 2015, viene utilizzata solo energia certificata proveniente da fonti rinnovabili e anche l’azienda che fornisce le bottiglie ha ridotto le emissioni di co2 del 25%: tutte gli imballaggi e le confezioni sono riciclabili.
Le birre realizzate, tutte ad alta fermentazione con rifermentazione in bottiglia, suddivise in fisse, stagionali o speciali, stilisticamente sono di matrice principalmente belga ma altresì inglese. Sono distribuite solo in bottiglie da 75 cl. tranne la “Nebra X”, dispensata in formato magnum da 1,5 Lt. Alla birra si aggiunge un aceto a base della stessa, chiamato ”Ace To 32” e realizzato in collaborazione con un’acetaia di Modena. La comunicazione, commissionata ad uno studio grafico, è semplice ed essenziale, lineare, di facile lettura ed adattabile a qualunque contesto; le birre colpiscono fin dal packaging: pulito ed innovativo e i gadgets “sempre nuovi” stimolano i consumatori. Molto attenti anche nel sociale con la realizzazione della prima bottiglia con scritta in Braille direttamente sul vetro, il team ha dato vita ad un progetto benefico a favore della scuola per i bambini ciechi della Fondazione Lucia Guderzo Onlus, devolvendo 3 centesimi per ogni bottiglia venduta.
Certificazioni e riconoscimenti
32 è il primo birrificio craft italiano a ottenere la certificazione ISO 9001:2008 Dnv Sincert che dimostra che il sistema di gestione dell'impresa è stato riconosciuto conforme ad uno standard di eccellenza. La certificazione “CI” testimonia un prodotto 100% Made in Italy, il sigillo di qualità “Slow Brewing” attesta che le birre e l’intero processo produttivo sono di alta qualità certificata, “l’Houblon Gelge” garantisce l'impiego dei luppoli belgi: 32 è il primo birrificio non belga in assoluto a potersi fregiare del prestigioso riconoscimento rilasciato da “HOP”, l'associazione nazionale dei coltivatori di luppolo del Belgio.La certificazione NO OGM assicura la totale assenza di contaminazioni da OGM e la certificazione di birra vegana, anche in questo caso il birrificio è il primo ad ottenere questa autenticazione in Italia, garantisce al consumatore precise caratteristiche etiche ed ambientali secondo lo standard “Vegan Ok”.
Non mancano riconoscimenti nazionali ed internazionali quali l’inserimento tra i migliori birrifici d'Italia nella “Guida alle birre d’Italia” edita da Slow Food, diverse vittorie al “Campionato Italiano delle Birre Artigianali Nazionali” ed il podio al “China Beer Award” ad Hong Kong. L’azienda oggigiorno è presente in 35 paesi del mondo grazie ad una estesa rete commerciale.
Curiosità
Come stilato in un articolo nel sito italiano di e-commerce “Spaghetti e Mandolino”, il nome del birrificio ha vari significati: 32 ritrae il prefisso telefonico internazionale del Belgio ed è il numero corrispondente alla“classe” di appartenenza della birra, secondo la classificazione internazionale di Nizza che indica e ordina per categoria prodotti e servizi. “Via dei Birrai” poiché a Bruxelles è presente la “Rue des Brasseurs”: la via dei birrai.
Cliente anonimo pubblicato il 20/12/2021 in seguito ad un ordine del 05/12/2021
Birra di qualita speciale
Cliente anonimo pubblicato il 13/05/2018 in seguito ad un ordine del 24/04/2018
Ottimo made in italy
Cliente anonimo pubblicato il 26/12/2017 in seguito ad un ordine del 14/12/2017
Sempre la migliore
Cliente anonimo pubblicato il 23/06/2017 in seguito ad un ordine del 24/05/2017
Fra le mie birre preferite