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Avanti March’

Birrificio
Hibu
Nazione
Italia
Stile
Saison / Farmhouse Ale

Saison / Farmhouse Ale

Altamente carbonate, asciutte e con un’alcolicità media. I profumi fruttati dominano l’aroma e il palato, evocando sentori agrumati, speziati o floreali. Rinfrescanti, leggermente acidule, moderatamente amare e secche.

Colore
Arancio Pallido
Grado alcolico
6.5%
Calice a tulipano Bicchiere consigliato
Calice a tulipano
FORMATI
Avanti March' 33cl Avanti March' 33cl
Prezzo: € 3,50
In arrivo
Avanti March’ Avanti March' 33cl - Cartone da 12 bottiglie
Prezzo: € 38,40
a bottiglia € 3,20
In arrivo
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Caratteristiche e degustazioni

Gusto prevalente Amaro   Tipo di fermentazione Alta fermentazione
Gradi Plato 12.8   Voto RateBeer 2.88 / 5
Stile Saison / Farmhouse Ale   IBU 30
Temperatura di servizio 12/14°C   Formato Bottiglia 33cl
Allergeni Orzo
Si presenta con un colore arancio pallido e con una schiuma bianca spessa ed abbastanza persistente. Profuma di agrumi, frutta, spezie con note terrose e di lievito. In bocca il sapore è fruttato e speziato con un amaro delicato nel finale.
Abbinamenti consigliati

Carni bianche

Carni rosse

Pesce

Piatti speziati

Pizza

Prodotti consigliati

Nazione
Italia
Regione/città
Burago di Molgora (MB)
www
www.birrificiohibu.it

Storia Birrificio

Ultimo aggiornamento: Giugno 2018

Situato a Burago di Molgora, un piccolo Comune nella Provincia di Monza e Brianza in Lombardia, la storia di Hibu comincia nel 2007, inizialmente come beer firm e nella municipalità di Bernareggio. Dal 2010 si trasforma in un birrificio vero e proprio con l’acquisto di un impianto di proprietà da 500 litri. Due anni più tardi diventa un “birrificio agricolo” ed alla fine del 2015 la struttura si trasferisce nell’odierna ubicazione a due passi da una parte dei campi in cui coltivano l’orzo e presto realizzeranno un luppoleto tutto italiano.

Il progetto germoglia dalla passione di Raimondo Cetani (il birraio); informatico ed allenatore di calcio per piacere, ha un percorso decennale da homebrewing cominciato nel 1999 nel garage di casa. Nel 2003 acquista il primo impianto da 30 litri ma rapidamente passa ad uno da 100 litri. Quattro anni più tardi lascia la promettente carriera “computerizzata” per dedicarsi completamente all’arte brassicola e fonda la società assieme a due vecchi amici: Tommaso Norsa e Lorenzo Rocca, anch’essi ex homebrewers.

La denominazione scelta per il progetto non è affidata al caso ma è in grado di chiarire origini e caratteristiche delle birre realizzate ed a tal proposito Raimondo dichiara che: “la lista dei nostri valori parte dalle piccole cose perché siamo convinti che tutto si riconduca alla semplicità. Per cui, leali ai nostri principi, proponiamo birre tendenzialmente amare ed il nome selezionato, Hibu, è dato dal legame tra i vocaboli Homebrewer, in ricordo delle origini del proposito germinato tra le mura domestiche e l’acronimo IBU (International Bitterness Unit), termine tecnico che designa il grado di amaro della birra”. Il sogno è quello di produrre birre totalmente italiane, non solo agricole ma italiane fino in fondo all’anima.

In tal senso insieme al Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma hanno avviato uno studio sui luppoli autoctoni lombardi. I ricercatori hanno selezionato alcune varietà più idonee al clima che stanno già dando i loro frutti. Contano così, nel giro di pochi anni, di iniziare a produrre le prime birre realmente made in Brianza. “Coltiviamo con l’aiuto di un nutritissimo team di collaboratori direttamente circa 40 ettari di terreni dedicati alla produzione autoctona di orzo, frumento, luppolo e frutta, dislocati fra Basilicata (il primo nucleo) e Lombardia (l’acquisto più recente, in Brianza, dietro il birrificio). Il grosso della produzione è fatto di orzo che maltiamo in una delle migliori malterie d’Italia. A questo si aggiunge un importante incubatore di luppoli autoctoni da cui speriamo, presto, di iniziare a realizzare le prime birre totalmente a chilometro zero” dichiara Raimondo.

Nel 2014 il birrificio apre nel limitrofo Comune di Concorezzo, la sua prima birreria (Hibu on Tap), due anni più tardi inaugura nel centro di Copenaghen “Il Locale” nel quale poter bere prodotti brassicoli italiani e nel novembre del 2017 è la volta della “Stazione della Birra”, situata in una vecchia cascina, ristrutturata allo scopo, a due passi dalla stazione ferroviaria di Cernusco/Merate. La pattuglia delle birre realizzate, anche per conto terzi, si compone di una trentina di etichette per una produzione annua di circa 5000 hl. Esportate anche in Gran Bretagna, Danimarca, Finlandia, Olanda, Francia, Russia e Belgio, stilisticamente provengono dai repertori anglosassoni e belgi e vengono suddivise in quattro categorie: le “Perenni”, disponibili tutto l’anno, le “Stagionali” prodotte in determinati periodi dell’anno, le “Fugaci”, sei cotte annue anch’esse condizionate dalla stagionalità e le “Speciali” realizzate per specifiche ricorrenze.