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Münchner Weisse

Nazione
Germania
Stile
Weiss

Weiss

Prodotte con grano maltato, dotate di un corpo medio e di una discreta effervescenza. Presentano un distinto carattere di lievito, frutta matura e spezie. Al palato sono rotonde, gustose e rinfrescanti, con un retrogusto moderatamente secco ed acidulo.

Colore
Giallo paglierino
Grado alcolico
5.1 %
Weizenglass Bicchiere consigliato
Weizenglass
FORMATI
Münchner Weisse formato da 50cl Münchner Weisse 50cl
Prezzo: € 2,30
Münchner Weisse formato da 50cl Münchner Weisse 50cl - Cartone da 20 bottiglie
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a bottiglia € 2,10
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Caratteristiche e degustazioni

Gusto prevalente Acidulo   Tipo di fermentazione Alta fermentazione
Gradi Plato 12   Voto RateBeer 3.1 / 5
Voto Beer Advocate 3.81 / 5   EBC 14.3
Sottostile German Hefeweizen   Stile Weiss
IBU 14   Frizzantezza (CO2 g/l) 5.0
Temperatura di servizio 4/8°C   Formato Bottiglia 50cl
Extra Non filtrata   Allergeni Orzo, Frumento

Münchner Weisse vuol dire veramente la bianca di Monaco o significa anche qualcos’altro? Per capire meglio il senso di questa domanda bisogna indagare sulla pronuncia bavarese della lingua tedesca. Spesso la ‘z’ viene detta come se fosse una ‘s’, un po’ come accade per i parlanti romagnoli (ma anche per non pochi emiliani) nei confronti della stessa lettera. Il risultato è che Weizen (frumento) è diventato Weisse (bianco). Guarda caso ‘birra bianca’ è anche la definizione che in Belgio danno di un’analoga birra di frumento. Ecco come una pronuncia diversa può anche dare un significato (e un senso) diversi. Normale è la sua titolazione alcolica (5,1 gradi) che parte da 12 gradi Plato nel mosto. La schiuma della Münchner Weisse è vicina alla perfezione: fine, compatta, aderente, persistente e cremosa come un gelato da passeggio. L’aspetto di una Hefeweizen non può essere che torbido, intriso com’è da una congerie di lieviti che profumano con eleganza l’area circostante al bicchiere. Grande intensità e deliziosa finezza olfattiva gratificano le nari di chi si appresta a degustarla.
Al naso due sentori classici delle Hefeweizen, banana e pera Williams, si manifestano nella loro versione più matura, oseremmo dire esotica. Nel frattempo i persistenti sentori citrici conferiscono alla birra una freschezza quasi balsamica. Al palato è ben presente la frutta esotica (ananas e lychees) a cui si contrappone un’essenza di fragola che ricorda più il chewing gum di quel gusto che il frutto stesso. La frizzantezza è all’altezza delle aspettative. Non bisogna infatti dimenticare che le Weizenbier sono fra le tipologie più carbonate del mondo brassicolo: non di rado eccedono i 7 grammi per litro di anidride carbonica e le birre lager di base sono ancorate a 4,5 grammi per litro.
Corpo leggero quasi scarno, il che presuppone una buona bevibilità. Come di consueto l’amaro per le Weizenbier è soltanto percettibile. Molto elegante l’equilibrio gustativo e ottima la ricchezza retrolfattiva, che si avvale della partecipazione di molti esteri leggeri in rappresentanza di numerosi sentori fruttati. La persistenza retrolfattiva però non va oltre la sufficienza, come del resto ampiamente previsto dalla tipologia in questione.


ABBINAMENTI GASTRONOMICI:
Vi sono parecchi modo di intendere l’abbinamento con le Weizenbier. C’è chi sostiene che il classico Weisswurst con senape dolce, magari tradizionalmente consumato come prima colazione, sia tuttora il massimo. Un’altra corrente di pensiero invece le vede abbinate a carni di manzo lessate accompagnate da varie salse a base acidula (ketchup, salsa verde, crema di rafano e senape media). Una terza ideologia invece le vuole accostare a pesce bianco non fritto o a insalata di frutti di mare (cefalopodi e molluschi) condita con limone ed erbe aromatiche. A titolo personale aggiungo che sottaceti e pane nero con Hefeweizen sono gli ingredienti per un soddisfacente spuntino di metà pomeriggio.

Abbinamenti consigliati

Carni rosse

Frutti di Mare

Pesce

Piatti speziati

Pizza

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4.6 /5

Basato su 42 recensioni cliente

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Mauro M. pubblicato il 12/03/2024 in seguito ad un ordine del 17/02/2024

4/5

Merce arriva integra e ben imballata

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Cliente anonimo pubblicato il 13/02/2022 in seguito ad un ordine del 31/01/2022

4/5

Ottima

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Cliente anonimo pubblicato il 18/03/2021 in seguito ad un ordine del 04/03/2021

4/5

Ottima

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Cliente anonimo pubblicato il 23/09/2020 in seguito ad un ordine del 31/08/2020

5/5

Ottima Weiss chiara del celebre birrificio di Monaco di Baviera

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Cliente anonimo pubblicato il 20/05/2020 in seguito ad un ordine del 10/05/2020

5/5

Ottima

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Nazione
Germania
Regione/città
Baviera / Munich
www
www.hofbraeu-muenchen.de/it

Storia Birrificio

Ultimo aggiornamento: Gennaio 2018

Sita in Monaco di Baviera, capitale dell’omonimo Ländernella Germania meridionale, tutto ha inizio nel 1589 quando il Duca Guglielmo V è signore di un popolo assetato e circondato da una Corte dai gusti difficili che trova la birra prodotta a Monaco non proprio allettante; di conseguenza, essa viene regolarmente importata da Einbeck, una città della Bassa Sassonia. Stanco di ciò, il Duca, il 27 settembre del 1589, decide di intervenire e riunisce i membri del consiglio più fidati per risolvere il problema; il responso è unanime: bisogna costruire una birreria Reale! Con grande entusiasmo è commissionata al mastro birraio dell’Abbazia di Geisenfeld, tal Heimeran Pongraz, l’intera opera: nasce così sul cortile dell’allora residenza Ducale, l’Hofbräuhaus (“Staatliches Hofbräuhaus in München”, letteralmente “Birrificio Nazionale della Corte in Monaco”).

La produzione inizia nel 1592 con la realizzazione di una birra scura che però il successore, Massimiliano I figlio di Guglielmo V, non gradisce particolarmente; preferiva, difatti, birre leggermente acidule e rinfrescanti, create con una buona percentuale di malto di grano. A tal fine, nel 1602, emana una legge che impedisce a tutti i laboratori di produrre birra di frumento (Weissbier) assegnando, di fatto, il monopolio all’Hofbräuhaus. La richiesta aumenta a tal punto da necessitare, nel 1607, la costruzione di una seconda brauerei al Platzl: ancora oggi l’HB è lì a dimostrare la sua storicità. Nel 1610 viene emanato un editto che autorizza le osterie di Monaco ad acquistare birra dalla Birreria di Corte e venderla non soltanto ai cortigiani ma anche al "comune popolo"; questa data segna l'inizio del successo delle birre dell’Hofbräu.

Pongraz, lo storico mastro birraio, va in pensione e viene sostituito da Elias Pichler: nonostante le due sale di cottura operino a pieno regime i sudditi brontolano: “In fin dei conti – dicono – un tempo c’era la buona e forte birra proveniente da Einbeck ma ora solo due birre, alias una birra scura (Braunbier) e la birra di frumento (Weissbier): ci vuole una birra più alcolica!”. Pichler si cimenta e crea, nella primavera del 1614, la prima birra prodotta a Monaco in stile “Einbeck” chiamata “Maibock”, che riscuoterà un enorme successo. Nel Settecento la Baviera è inglobata nell’Impero austro- ungarico (1742) e soltanto all’inizio dell’Ottocento riacquista la sua libertà: l’1 gennaio 1806 il Ducato viene innalzato al rango di Regno ed è in questa contingenza politica che nel 1810 vengono organizzate e festeggiate le nozze che faranno epoca, tra il principe Ludwig figlio del re bavarese Maximilian I. Joseph e Therese von Sachsen-Hildburghausen, dando origine alla maggior festa birraria tuttora esistente al mondo: l’Oktoberfest. Due anni più tardi i birrai Reali realizzarono per l’occasione "l’Oktoberfestbier". Nel 1828, tramite decreto, Re Luigi I dichiarò la birreria di corte ufficialmente aperta al pubblico e nel 1852 l’attività passò sotto il controllo dello Stato. L’HB raggiunge una notorietà tale che, per evitare plagi, l’allora direttore, Johann Nepomuk Staubwasser, si vide costretto a depositare il marchio.

È il 1879. Fabbrica e locale di mescita sotto lo stesso tetto diventano difficili da gestire in termini di spazio ed allora, il Principe Reggente Luitpold, decide di separare le due attività e sposta quella produttiva nelle Innere Wiener Strasse che diventerà operativa il 10 agosto 1896. L’anno successivo alcune aree del vecchio edificio verranno demolite e trasformate in un moderno esercizio gastronomico tuttora ritrovo di migliaia di persone. Il 24 febbraio 1920 Hitler tenne nei saloni dell’HB uno dei suoi primi comizi: i bombardamenti non risparmiano gli edifici della birreria ed alla fine del Secondo Conflitto Mondiale soltanto una piccola porzione della stessa è ancora funzionante. Valentin Emmert, nell’autunno del 1945, è il primo gestore dell’HB, o meglio delle sue rovine: cominciano i lavori di ricostruzione di entrami le sedi che termineranno nel 1958; intanto, dal 1949, ripresero i festeggiamenti all’Oktoberfest. Gli impianti cominciano apparire obsoleti così, nel 1980, si progetta una nuova unità di produzione che verrà inaugurata il 23 novembre 1988 a Riem, nelle adiacenze dell’aeroporto di Monaco. Dopo soli sette anni e in seguito nel 2011, è necessario aumentare la capacità produttiva poiché la domanda è in costante ascesa anche all’estero: dal 2003 ad oggi, l’HB ha aperto diversi franchising in tutto il mondo, tra cui Genova e dal 2013 si avvale di un nuovo centro logistico.

Le birre prodotte, di chiara matrice alemanna, sono realizzate secondo la "Legge della purezza della birra" (Reinheitsgebot), vigente in Germania dal 1516: la tutela ambientale ha la massima priorità e a tal proposito l’HB aderisce al "Umweltpakt Bayern", il Patto per l'Ambiente della Baviera. L’azienda rappresenta una delle due birrerie tradizionali di Monaco che sono rimaste indipendenti ed interamente di proprietà bavarese.

Curiosità

La più famosa canzone sulla birra è dedicata all’HB ad opera di un compositore berlinese di nome Gabriel Wiga che scrisse la musica per il testo di un suo amico chiamato Klaus Siegfried Richter di Hindelang. I due versi più conosciuti sono: “In München steht ein Hofbräuhaus – oans, zwoa, g’suffa!” (A Monaco c’è l’Hofbräuhaus – uno, due, si beve!). L’editore Wilhelm Gebauer di Lipsia pubblica le note per gli “ottoni bavaresi” e nel 1936 fa suonare questa canzone che ottiene un successo immediato: giungerà a Monaco e verrà consacrata come “Ideale Inno alla Birra”.

 
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Mauro M. pubblicato il 12/03/2024 in seguito ad un ordine del 17/02/2024

4/5

Merce arriva integra e ben imballata

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Cliente anonimo pubblicato il 13/02/2022 in seguito ad un ordine del 31/01/2022

4/5

Ottima

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Cliente anonimo pubblicato il 18/03/2021 in seguito ad un ordine del 04/03/2021

4/5

Ottima

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Cliente anonimo pubblicato il 23/09/2020 in seguito ad un ordine del 31/08/2020

5/5

Ottima Weiss chiara del celebre birrificio di Monaco di Baviera

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Cliente anonimo pubblicato il 20/05/2020 in seguito ad un ordine del 10/05/2020

5/5

Ottima

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