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Caratteristiche e degustazioni
Gusto prevalente | Amaro | Tipo di fermentazione | Alta fermentazione | |
---|---|---|---|---|
Gradi Plato | 12.5 | Voto RateBeer | 3.17 / 5 | |
Voto Beer Advocate | 3.66 / 5 | EBC | 6 | |
Sottostile | Belgian Ale | Stile | Belgian Ale | |
IBU | 22 | Acidita (pH) | 4.41 | |
Temperatura di servizio | 6/10°C | Formato | Bottiglia 33cl, Bottiglia 75cl | |
Allergeni | Orzo |
Bruton è il sostantivo con il quale gli antichi abitanti di Creta chiamavano la birra. Tale nome è stato ripreso da un birrificio della Lucchesia che alla sua birra di base ha voluto sottolineare il concetto, chiamandola appunto Bruton di Bruton, la birra che sa di birra.
Prodotta con il tradizionale metodo dell’alta fermentazione evidenzia un colore dorato anche se palesa una velatura piuttosto consistente dovuta alla rifermentazione in bottiglia. Tipologicamente la si dovrebbe ascrivere alle Golden Ale. La sua titolazione alcolica è media, infatti evidenzia 5,5 gradi alcolici in volume derivati da 12,5 Plato, il che la qualifica come birra speciale.
Ciò che colpisce subito il degustatore è la sua schiuma, che oltre alle ottime caratteristiche di base mostra una cremosità inusuale, quasi untuosa.
Al naso la sua finezza olfattiva si basa soprattutto sui luppoli americani usati in produzione. Sentori di luppolo fresco si alternano ad assertivi e persistenti profumi di agrumato, in particolare l’arancia amara, di cui sembra di odorare il succo. Note balsamiche di rosmarino sono presenti. Il lievito si palesa con fruttati dolci.
In bocca il dolce e l’acidulo prevalgono per pochi istanti poi sopravviene l’amaro, lungo e profondo, di luppoli ricchi di acidi alfa.
ABBINAMENTI CONSIGLIATI:
Bruton di Bruton ha una corpo medio e si abbina, chiara com’è, a carni bianche di media consistenza grigliate o al forno. Piatti in sostanza sapidi ma di limitata succulenza a untuosità.
Per quanto riguarda l’accostamento con i formaggi suggeriamo prodotti semiduri a pasta cruda e pressata, con latte ovino o caprino per accentuare la sapidità, poi smorzata dal pronunciato amaro, come ad esempio un canestrato pugliese o un piemontesissimo Bra con latte misto vaccino-caprino-ovino.
BBQ e affumicati
Carni bianche
Frutti di Mare
Pasta
Verdure
STORIA DEL BIRRIFICIO
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Storia Birrificio
Ultimo aggiornamento: Febbraio 2013
E’ un anno memorabile il 2006: a livello nazionale l’Italia si laurea campione del mondo ai campionati mondiali di calcio a luglio e poche settimane prima, evento a livello locale, viene fondato il birrificio Bruton a San Cassiano di Moriano in provincia di Lucca.
Agostino Lenci, proprietario della nota azienda vitivinicola Fattoria di Magliano in Maremma, e Ubaldo Cerri, esperto del settore dell’intrattenimento della Lucchesia, danno vita a un sodalizio che si sviluppa con il coinvolgimento del giovane ed entusiasta Jacopo Lenci, figlio di Agostino, che mette in vetrina tutta la sua vena creativa e la sua capacità organizzativa al servizio del birrificio Bruton, il cui nome è di chiara matrice mediterranea.
Questo è infatti il nome con cui veniva designata la birra nell’isola di Creta durante lo sviluppo della grande civiltà minoica. Le testimonianze archeologiche mostrano infatti che in quella fiorente civiltà durata numerosi secoli la birra non mancava quasi mai sulle tavole di nobili e popolani. Inoltre era usata anche a scopi rituali prima delle prestazioni dei saltimbanchi minoici e che, dopo aver ingollato più sorsi beneauguranti di birra, compivano evoluzioni che comprendevano anche salti mortali per superare con abili, agili ed eleganti volteggi il toro in tutta la sua lunghezza.
Il toro era l’animale totemico sacro ai Cretesi, la cui anima si incarnava nel Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro, nato dalla impura relazione tra la regina Pasifae e un toro da combattimento.
Si dice che la tradizione spagnola delle corride sia un lontano ricordo dei giochi cretesi.
Adiacente alla birreria vi era un locale di grandi suggestioni gastronomiche sia qualitative sia quantitative. Alla fine del 2011 però Jacopo ha dovuto operare una dolorosa scelta, dedicandosi anima e corpo alla produzione della birra e lasciando la ristorazione.