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Caratteristiche e degustazioni
Gusto prevalente | Acidulo | Tipo di fermentazione | Alta fermentazione | |
---|---|---|---|---|
Gradi Plato | 12 | Voto RateBeer | 3.05 / 5 | |
Voto Beer Advocate | 3.56 / 5 | EBC | 6 | |
Stile | Blanche / Witbier | IBU | 10 | |
Acidita (pH) | 4.63 | Temperatura di servizio | 6/8°C | |
Formato | Bottiglia 33cl, Bottiglia 75cl | Allergeni | Orzo, Frumento |
La Bianca di Bruton è apparentata con le più classiche Blanche belghe, di cui ha l’aspetto e una buona parte di sensazioni aromatiche.
Con le Blanche condivide una notevole percentuale di malto d’orzo ma al posto del frumento non maltato esibisce due tipi di grani crudi, il frumento appunto e il suo antico progenitore, il farro, ora diventato un prodotto DOP tipico della Garfagnana, territorio adiacente alla Lucchesia dove opera Jacopo Lenci, titolare del birrificio Bruton.
La speziatura della Bianca annovera sicuramente la buccia arancia seccata di tipo Curação ma non potremmo giurare sul fatto che vi sia il coriandolo ma semmai forse qualche altra spezia.
Inoltre la Bianca, in tutto simile alle Blanche belghe, evidenzia una notevole velatura che giunge quasi all’opalescenza.
Tutto ciò in un prodotto che titola 5 gradi alcolici in volume e 12 gradi Plato.
Al naso sentori agrumati si accompagnano ad aromatici profumi di tisane esotiche e ad altri sentori più comuni di cereale. Note acetiche e vinose di buccia di uva bianca rivelano una certa acidità che puntualmente si riscontra al palato.
La sua freschezza è limitata rispetto a una Blanche belga però palesa una buona bevibilità dovuta al suo straordinario e insolito equilibrio gustativo agramaro.
Il finale è amaro, un lungo e profondo amaro solo parzialmente supportato dalla freschezza agrumata del Curação.
ABBINAMENTI CONSIGLIATI:
Di corpo leggero e dotata di grande freschezza ecco che la Bianca è una birra da accostare a un’insalata di arance o ad un’insalata di pesce fredda.
Se non sapete rinunciare alla carne consigliamo un’insalata di pollo con parecchio sedano verde, molto aromatico che profuma la quasi neutra carne di pollo lessato. Caprini freschi e crescenza (vanno bene anche lo squaquerone emiliano e la prescinsoeua ligure) sono abbinamenti ideali della Bianca con i formaggi.
Aperitivo
Pesce
Piatti vegetariani
Pizza
Riso e cereali
STORIA DEL BIRRIFICIO
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Storia Birrificio
Ultimo aggiornamento: Febbraio 2013
E’ un anno memorabile il 2006: a livello nazionale l’Italia si laurea campione del mondo ai campionati mondiali di calcio a luglio e poche settimane prima, evento a livello locale, viene fondato il birrificio Bruton a San Cassiano di Moriano in provincia di Lucca.
Agostino Lenci, proprietario della nota azienda vitivinicola Fattoria di Magliano in Maremma, e Ubaldo Cerri, esperto del settore dell’intrattenimento della Lucchesia, danno vita a un sodalizio che si sviluppa con il coinvolgimento del giovane ed entusiasta Jacopo Lenci, figlio di Agostino, che mette in vetrina tutta la sua vena creativa e la sua capacità organizzativa al servizio del birrificio Bruton, il cui nome è di chiara matrice mediterranea.
Questo è infatti il nome con cui veniva designata la birra nell’isola di Creta durante lo sviluppo della grande civiltà minoica. Le testimonianze archeologiche mostrano infatti che in quella fiorente civiltà durata numerosi secoli la birra non mancava quasi mai sulle tavole di nobili e popolani. Inoltre era usata anche a scopi rituali prima delle prestazioni dei saltimbanchi minoici e che, dopo aver ingollato più sorsi beneauguranti di birra, compivano evoluzioni che comprendevano anche salti mortali per superare con abili, agili ed eleganti volteggi il toro in tutta la sua lunghezza.
Il toro era l’animale totemico sacro ai Cretesi, la cui anima si incarnava nel Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro, nato dalla impura relazione tra la regina Pasifae e un toro da combattimento.
Si dice che la tradizione spagnola delle corride sia un lontano ricordo dei giochi cretesi.
Adiacente alla birreria vi era un locale di grandi suggestioni gastronomiche sia qualitative sia quantitative. Alla fine del 2011 però Jacopo ha dovuto operare una dolorosa scelta, dedicandosi anima e corpo alla produzione della birra e lasciando la ristorazione.