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Caratteristiche e degustazioni
Gusto prevalente | Acidulo | Tipo di fermentazione | Alta fermentazione | |
---|---|---|---|---|
Gradi Plato | 19.5 | Voto RateBeer | 91 / 100 | |
EBC | 26 | Stile | Metodo Champenoise | |
IBU | 20 | Frizzantezza (CO2 g/l) | 5.7 | |
Temperatura di servizio | 4/8°C | Formato | Bottiglia 75cl | |
Allergeni | Orzo |
Confezione regalo contenente:
- 1 Bottiglia di Riserva Speciale 75cl
- 2 Calici firmati Amarcord
Ovviamente si tratta di una birra celebrativa. Ce lo suggerisce il suo elevato contenuto alcolico (10 gradi in volume) e le altre caratteristiche organolettiche che la contraddistinguono, come ad esempio alcuni insoliti ingredienti, tra i quali spiccano i lieviti dello Champagne, due tipi di miele (millefiori e acacia) e alcuni frutti selvatici, tra i quali fanno premio la visciola e il prugnolo. La sua schiuma risente dell’intenso tenore alcolico e non è per forza di cose persistente più di quanto non le sia concesso dal suo fardello etilico possente.
L’aspetto vira decisamente sul torbido e conferisce alla birra un colore cangiante che va dall’aranciato al bronzo con riflessi velati. Piuttosto bassa è l’intensità olfattiva, che si riscatta però con una gradevole finezza olfattiva basata su prelibati sentori di miele e su frutti selvatici leggermente aciduli che caratterizzano la birra anche come ingredienti. Il prugnolo è molto evidente e di notevole persistenza. L’acidità dei frutti selvatici si ravvisa anche in un marcato sentore di torta allo yogurt e di frutti di bosco. La frizzantezza è piuttosto bassa per via dell’abbondante contenuto alcolico, mentre il corpo è rotondo ma non strutturato per via della freschezza insita nei frutti aciduli. Amaro praticamente assente, considerato che l’equilibrio gustativo è affidato al dolce del malto e all’acidulo dei frutti di bosco. Buona la ricchezza retrolfattiva e discreta la persistenza retrolfattiva.
Aperitivo
Frutti di Mare
Pesce
STORIA DEL BIRRIFICIO
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Storia Birrificio
Ultimo aggiornamento: Aprile 2013
Siamo agli albori della Storia delle birra in Italia.
Attorno a un tavolo di una birreria di Rimini si trovano un gruppo di amici, da sempre robusti bevitori di birra ma anche buoni esperti della maltata bevanda. No, non volevano cambiare il mondo come gli amici della canzone di Gino Paoli.
Sull’onda dei primi entusiasmi suscitati dai micro birrifici italiani volevano semplicemente cominciare a produrre birra anche loro. Non una birra qualunque, ma una serie di birre che richiamassero i caratteri della loro terra, la Romagna.
E chi più di Fellini, il mitico regista riminese, poteva ispirarli?
E quale altro film poteva essere preso come modello se non il celeberrimo "Amarcord"?
Il titolo di questa pluripremiata pellicola, che in dialetto romagnolo significa ‘mi ricordo’, diventa dunque il leit-motiv di tali birre artigianali, le cui caratteristiche rappresentano vari personaggi del film, tutti femminili.
In fin dei conti il Grande Maestro Federico era un virilissimo tombeur des femmes, per cui non si poteva essere tacciati di maschilismo se si dedicavano le birre ad altrettante protagoniste del film. E così è stato.
Dopo inizi esaltanti ma avventurosi, ecco che nel 2002 un rinomato Mastro birraio, dopo aver maturato significative esperienze in birrerie italiane e tedesche, rileva il marchio ‘Amarcord’ da questa birreria di Rimini e apre i battenti nella Repubblica di San Marino, dotando l’unità produttiva di tecnologie brassicole all’avanguardia.
L’idea è di essere in pole position tra i produttori italiani di birra e di distribuire i prodotti di Amarcord fra i locali birrari specializzati, basandosi su un’accurata selezione di malti d’orzo e di tipi di luppolo nonché naturalmente dei lieviti. Il successo non può mancare anche perché il mercato delle birre si fa ogni anno di più ampio e i suoi adepti aumentano in numero e in consumi.
Ogni successo è sempre benvenuto, ma quando cresce a dismisura risulta un problema gestirlo. Ed ecco che per potenziare la produzione delle birre Amarcord bisogna trasferirsi dove ci sia più spazio. La scelta cade su di un terreno di Apecchio, un comune marchigiano in provincia di Pesaro-Urbino, dotato di un’acqua pura e ideale per la produzione della birra.
Una volta trovata la fonte d’acqua giusta per una produzione birraria di qualità, va da sé che gli altri ingredienti rimangano al top qualitativo, per cui oggi ad Apecchio viene brassata una gamma di birre adatte non solo per il mercato in generale ma anche per il consumatore più sofisticato, smaliziato e giustamente esigente.